Milano, 23 apr. (LaPresse) – "Quali sono i reali rapporti tra Siri, la Lega e Paolo Arata (l’ex parlamentare di Forza Italia, adesso responsabile del programma della Lega per l’ambiente che, secondo l’accusa, sarebbe vicino a Vito Nicastri, imprenditore indicato dai magistrati come 'finanziatore' della latitanza del boss Matteo Messina Denaro)?". È la prima delle quattro domande poste dal Movimento 5 Stelle al sottosegretario leghista, Armando Siri, indagato per corruzione, il cui caso è al centro di uno scontro in maggioranza tra pentastellati e Carroccio. "Perché Siri ha presentato più volte delle proposte, sempre bloccate e rispedite al mittente dal Movimento 5 Stelle, per incentivare l’eolico (materie oggetto di interesse proprio di Paolo Arata)? Per quale fine?", è il secondo quesito. E ancora, chiedono i Cinquestelle, "perché Siri si è contraddetto, cambiando versione più volte (quando è uscita la notizia dell’indagine per corruzione ha detto: 'Non mi sono mai occupato di eolico in vita mia'. Poi ha ammesso di aver presentato una proposta di modifica alla legge sugli incentivi: 'Me l’ha chiesto una filiera di piccoli produttori'. Infine, al Corriere, ha dichiarato: 'Arata mi ha fatto una testa così e gli ho detto va bene, mandamelo')?". L'ultimo interrogativo riguarda il figlio di Arata: "È stato assunto da Giorgetti presso il Dipartimento programmazione economica. Giorgetti sapeva che era figlio di Arata e dei rapporti del padre con Nicastri?".(Segue)

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata