La discussione sulla nota di aggiornamento al Senato
È iniziata nell'aula del Senato la discussione della nota di aggiornamento al Def che prevede l'innalzamento del rapporto deficit/Pil. I senatori devono anche dare il via libera all'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di medio periodo, cioè il pareggio di bilancio che viene rinviato sine die.
Il voto finale dovrebbe tenersi intorno alle 17.30. L'aula di palazzo Madama dovrà prima approvare a maggioranza assoluta lo scostamento dal piano di rientro verso il pareggio di bilancio, poi la risoluzione su cui basta la maggioranza semplice.
Ecco i principali punti che la maggioranza ha chiesto al governo nella risoluzione alla nota di aggiornamento al Def depositata in Senato.
Meno tasse per piccole e medie imprese – Prevedere una riduzione del carico fiscale per quelle piccole e medie imprese che non potranno optare per il nuovo regime agevolato. Si chiede anche all'esecutivo di "ampliare la platea di contribuenti a cui è concessa l'opzione del regime forfettario, mediante la previsione di una aliquota flat al 15% a cui anche i liberi professionisti, gli artigiani e le ditte individuali possano aderire in sostituzione del regime ordinario" e di prevedere "un regime speciale per le nuove partite Iva e startup innovative promosse dai giovani under 35".
Facilitare assunzione giovani. Attuare misure di riduzione del cuneo fiscale correlata all'offerta di rapporti di lavoro stabili con i giovani più meritevoli.
Azzeramento fondo editoria. Attuare un graduale azzeramento a partire dal 2019 del contributo del fondo per il pluralismo, nella quota del dipartimento informazione editoria, assicurando il pluralismo dell'informazione e la libertà di espressione.
Contrastare il fenomeno 'culle vuote'. Attuare azioni di contrasto al calo demografico e al fenomeno delle cosiddette culle vuote anche mediante misure incentivanti per l'istruzione scolastica e la formazione universitaria.
Quota 100, reddito e pensione di cittadinanza. Introdurre la quota 100, avviare reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza e riforma e rafforzamento dei centri per l'impiego.
Implementare Banca investimenti con Bankitalia e Cdp. Implementare in tempi rapidi la Banca per gli investimenti anche prevedendo un coinvolgimento di Banca d'Italia e Cassa depositi e prestiti, anche al fine di gestire ed erogare direttamente incentivi all'economia reale.
Incentivi per il made in Italy. Interventi "che migliorino la capacità competitiva" delle Pmi italiane per favorirne l'internazionalizzazione, soprattutto per quanto riguarda il settore manifatturiero, attraverso "incentivi per lo sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali sia in forma singola che aggregata, nonché a individuare politiche industriali volte alla migliore valorizzazione del made in Italy, fermo restando il rifinanziamento del fondo di garanzia per le Pmi" ritenuto "strumento imprescindibile" per sostenere l'accesso al credito delle realtà produttive di piccole dimensioni".
Cedolare secca anche per affitto ai negozi. Estendere la cedolare secca agli affitti dei negozi, a partire dai cosiddetti 'esercizi di vicinato'.
Ridurre le spese militari. Rivedere l'attuale modello di difesa "riducendo le spese militari, razionalizzando i sistemi di difesa, ad esclusione dei settori di ricerca ad alto contenuto tecnologico e utilizzo duale, anche per scopi civili, salvaguardando i livelli occupazionali".
Taglio Ires dal 24 al 15% per acquisto macchinari e assunzioni. Taglio dal 24 al 15% dell'Ires sugli utili per le imprese che li reinvestono in acquisto di macchinari e attrezzature innovative e nuove assunzioni. Il testo impegna il governo a prevedere una rimodulazione incisiva del sistema di tassazione riferita alle imprese che preveda innanzitutto la sostanziale riduzione di 9 punti percentuali dell'aliquota Ires sugli utili.
Autonomia Lombardia e Veneto. Proseguire nel percorso della piena attuazione dell'articolo 116 della Costituzione, continuando il percorso che dà seguito al referendum di di Lombardia e Veneto.
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