Come sindaca ha già fatto diversi errori. Ha perso il treno olimpico, mezzo Salone del libro, il Torino Jazz festival e il Fringe. E in molti rimpiangono Fassino e Chiamparino
Ottocentododici giorni dopo essere diventata sindaca, per molti Chiara Appendino ha fatto il suo tempo. Al punto che alcuni esponenti politici, dal Pd a Fratelli d'Italia, ne hanno chiesto le dimissioni non solo per la buccia di banana incautamente pestata con le Olimpiadi invernali del 2026 ma anche per parecchio del resto. Perché in due anni e passa vissuti da prima cittadina di Torino di errori ne ha compiuti tanti e l'appeal è in caduta libera. Per di più, ora che è stata abbandonata dal suo fedelissimo, Gianluca Pasquaretta, il 'pitbull' che era pronto a sbranare chiunque osasse avvicinarsi con intenzioni bellicose, #semplicementeChiara è rimasta sola, in città come nei palazzi di Roma, senza filtri mediatici, senza ombrelli protettivi, senza sponde, senza colonnelli. Sola. Ma pure triste, solitaria y final.
Il 'modello Appendino' è ormai un flop per imprenditori, industriali, sindaci metropolitani, valligiani, cittadini qualunque conquistati al tempo dalle sue chiacchiere ai mercati rionali. Proprio – o soprattutto – i cittadini che avevano visto in lei, giovane bocconiana, borghese di sinistra, un inedito spirito di iniziativa e una montagna di buone intenzioni. La donna della svolta, insomma. E, in effetti, la svolta c'è stata: ma in negativo. Torino si sta ripiegando su se stessa, ha perso il treno olimpico, mezzo Salone del libro, il Torino Jazz festival e il Fringe, molte aziende hanno fatto le valigie e si sono trasferite a Milano. Il modello, sì, ma di un fallimento. Torino è stata sulla bocca di tutti per la tragedia di Piazza San Carlo nella notte della finale di Champions League (un morto e 1500 feriti), per i droni che hanno sostituito i fuochi d'artificio a San Giovanni e per altre esibizioni di dilettantismo, al punto che in tanti adesso rimpiangono Piero Fassino e soprattutto il Chiampa, che per i torinesi è ancora il 'sindich'.
What else?, direbbe George Clooney nel claim di una famosa pubblicità del caffè. Null'altro, con la ciliegina delle Olimpiadi 2026. Appendino non ha saputo e voluto cogliere nemmeno l'ultimo salvagente lanciato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, dal Governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, dal Governatore del Veneto, Luca Zaia. Stanno provando a fare #senzaChiara, cioè senza Torino: Milano, più Cortina, più le montagne del Piemonte. Andasse in porto questo progetto disperato sarebbe l'ennesima sconfitta.
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