Il consiglio dei ministri vara il decreto urgenze. Polemico Toti: "Bruttissimo segnale se fosse esterno"

Esenzioni fiscali e aiuti forfettari, anzitutto. E sostegno alle piccole imprese e alle attività del porto di Genova. Sono alcune delle misure per Genova contenute nel 'Decreto urgenze', chiamato anche 'Dl Genova', pur occupandosi di un campo più ampio che comprende anche misure per i recenti terremoti in Ischia e Centro Italia. Si prevede, tra le altre cose, l'istituzione di una Zona economica speciale (Zes) e di una Zona logistica speciale per il porto. Ci sono poi esenzioni fiscali per chi ha immobili o attività nella 'zona rossa' e la sospensione delle notifiche di cartelle e della riscossione sino alla fine del 2019.

SCHEDA: Tutte le misure del decreto urgenze

Giovedì il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto urgenze con la clausola "salvo intese", come ha spiegato lo stesso premier Giuseppe Conte, che sarà a Genova venerdì, ad un mese esatto dal crollo del Ponte Morandi. "Salvo intese" vuol dire che sono possibili ulteriori modifiche. Conte ha annunciato che si confronterà con gli amministratori locali proprio per capire se il testo può soddisfare tutti. A quanto si apprende, il sottosegretario Giorgetti ha insistito perché, prima di qualsiasi passo, fossero ascoltati il presidente della Liguria e i sindaci dell'area di Genova. "A Genova abbiamo detto che saremmo tornati presto – ha spiegato il presidente del Consiglio in conferenza stampa – ci andrò a ricordare la triste ricorrenza, ma non torno a mani vuote, torno con questo decreto per consentire l'intrapresa per il ripristino delle condizioni di vita delle popolazioni locali".

Il testo prevede la nomina di un commissario straordinario "con ampi poteri", ha detto Conte, sottolineando che il nome verrà fatto con un successivo decreto del presidente del Consiglio dei ministri (dpcm). Secondo una prima bozza circolata prima della riunione, il comissario viene definito come "titolare dei procedimenti di approvazione e autorizzazione dei progetti", con la possibilità di avvalersi "dei poteri di sostituzione e di deroga".

Il decreto urgenze prevede l'istituzione di una agenzia nazionale, nella quale verranno assunti 250 giovani ingegneri che, ha detto il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, "andranno su tutto il territorio nazionale per controllare lo stato di salute" dei ponti. Gli ingegneri, in caso di dubbi o irregolarità, "obbligheranno l'ente gestore ad agire, e potranno bloccare la viabilità all'interno di questa struttura", ha aggiunto Toninelli.

Inoltre, riguardo i pedaggi autostradali, il Consiglio dei ministri ha richiesto la modifica della norma attuale che li governa, e "abbiamo sostituito la parola 'nuove' con 'in essere', quindi quando verrà approvato questo decreto, verranno controllate anche le tariffe in essere, e non solo quelle future, e potrebbero addirittura diminuire", ha detto il ministro dei Trasporti. Infine, nella riunione si è dato un primo via libera ai controlli biometrici (con impronta digitale o rilevazione dell'iride) per i dipendenti pubblici. Il pacchetto è stato brevemente illustrato dalla ministra Giulia Bongiorno, che ha sottolineato come non si tratti di provvedimenti punitivi, perché "la maggior parte dei dipendenti che vanno al lavoro mi chiedono di essere tutelati" maggiormente, allontanando l'immagine dei "furbetti del cartellino". 

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