"Niente di personale o ideologico si tratta di Vangelo", precisa Famiglia Cristiana

Salvini come Satana. A scendere in campo, questa volta, contro le politiche migratorie del ministro dell'Interno è Famiglia Cristiana. Una copertina durissima sulla quale si vede una mano fuori campo che si leva verso il volto del titolare del Viminale e sotto il titolo 'Vade retro Salvini'.  "Niente di personale o ideologico si tratta di Vangelo", precisa il settimanale dei vescovi.

Il vicepremier non la prende bene e va al contrattacco: "Ciumbia! Addirittura Satana? L'accostamento mi sembra di pessimo gusto. Io non pretendo di dare lezioni a nessuno, sono l'ultimo dei buoni cristiani, ma non penso di meritare tanto". E proprio al quel Vangelo che leader della Lega si rifà sottolineandone un passo: "Dice che l'accoglienza è un dovere nella misura del possibile, in Italia siamo oltre la misura del possibile".  "Una copertina del genere – continua sarcastico – me l'aspetto da Repubblica ed Espresso, ma non da loro. Sono confortato dal fatto di ricevere quotidianamente il sostegno di tante donne e uomini di Chiesa".

Famiglia Cristiana, dopo l'ennesima tragedia di migranti morti in mare (le vittime sono già 1.490, dal primo gennaio al 18 luglio), nel numero in edicola giovedì 26 luglio fa il punto sull'impegno della Chiesa italiana, aprendo la sua inchiesta con le riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): "Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto".

La politica migratoria di Salvini parte da un punto fondamentale: "meno partenze meno morti", e per questo il ministro tiene alta l'attenzione sui flussi e non molla la presa.  Nella prima metà del 2017 "è stato registrato un trend in discesa negli sbarchi di migranti. Dall'1 giugno, quando si è insediato questo Governo, questa tendenza si è consolidata: sono sbarcati 4.777 persone contro i 38.220 del 2017 (-86%). Numeri che restituiscono fiducia, ma permangono forti elementi di preoccupazione" spiega durante l'audizione in Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero. La linea è quella dura e Salvini annuncia non solo una 'risistemazione' dei centri per il rimpatrio, che aumenteranno la capienza da 800 a 1220 (400 in più), ma anche uno studio per "ampliare la platea dei reati la cui commissione comporta il trasferimento in un Cpr, ai fini dell'espulsione".

"Non può essere – aggiunge ancora – che la domanda di asilo di una persona arrestata per stupro vada comunque  avanti, come se nulla fosse". Il tutto sarà contenuto in un decreto sulla sicurezza che, assicura il ministro sarà varato "entro l'estate e coinvolgerà 5-6 ministeri". Compreso quello degli Esteri.

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