La risposta del presidente della Commissione europea alle lettere inviate dal premier Conte
Mentre il mercantile Sarost 5 e le quaranta persone a bordo sono ancora fermi, ormai da 5 giorni, davanti alla Tunisia in attesa di un Paese che decida di accoglierli, altri 66 migranti tunisini nella serata di giovedì sono stati recuperati in mare da due motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. L'imbarcazione è stata intercettata dalle autorità mentre si avvicinava all'isola di Pantelleria, in provincia di Trapani. E, secondo quanto riporta Repubblica, è proprio verso il porto della città siciliana che, dopo aver concluso le operazioni di salvatggio, le due motovedette si stanno dirigendo.
Intanto dalla Commissione europea arriva la risposta del presidente Jean-Claude Juncker a una delle due lettere in cui il premier Conte chiede la creazione di una"cellula di crisi" all'interno della Commissione stessa – con l'obiettivo di coordinare i salvataggi in mare – e un ripensamento della missione "Sophia". "Per quanto riguarda il Suo suggerimento di istituire una cellula di crisi coordinata dalla Commissione – scrive Juncker – con il compito di coordinare, in caso di emergenza, azioni condivise volontarie e complementari da parte degli Stati membri in seguito a singoli episodi di ricerca e salvataggio, concordo sulla necessità di migliori meccanismi di coordinamento, ma soltanto come tappa in direzione di un quadro più stabile. Sotto questo aspetto la Commissione è pronta a svolgere pienamente la sua funzione di coordinatrice". Sottolinea, però, che: "Non va dimenticato che l'Ue non ha competenza per determinare il luogo/porto sicuro da usare per gli sbarchi in seguito a un'operazione di ricerca e salvataggio in mare".
Nella sua lettera di risposta il presidente della Commissione europea torna sugli ultimi sbarchi che, tra sabato e domenica, hanno visto diversi Paesi europei aprire le porte ai migranti diretti a Pozzallo: "Gli avvenimenti di questo fine settimana, riguardanti le due imbarcazioni di cui parla nella Sua lettera, hanno dimostrato un senso condiviso di solidarietà da parte degli Stati membri (Francia, Germania, Malta, Spagna, Portogallo e Irlanda) che si sono offerti di accogliere una parte dei migranti sbarcati a Pozzallo. I miei servizi sono stati attivi durante tutto il fine settimana, utilizzando tutta l'influenza diplomatica di cui disponiamo per contribuire a risolvere rapidamente la situazione. Sono però persuaso, e credo che Lei condivida la mia opinione, che queste soluzioni ad hoc non rappresentano un modo di procedere sostenibile e soddisfacente".
Ecco quindi la proposta di Juncker: "Dovremmo invece cercare metodi più prevedibili che si basino sul sostegno europeo, sia dal punto di vista finanziario, sia in termini di sostegno operativo da parte delle agenzie dell'UE, evitando contemporaneamente ogni fattore di attrazione". Sul trattato di Dublino aggiunge: "La Commissione sostiene da tempo la causa degli Stati membri in prima linea, specialmente dell'Italia, nel chiedere la solidarietà di tutti gli altri Stati. Le conclusioni del Consiglio europeo di giugno hanno dimostrato chiaramente che anche i leader sono determinati a trovare soluzioni sostenibili per la gestione dei flussi migratori. Mi rallegro quindi che la Presidenza austriaca stia proseguendo il lavoro sulla riforma del sistema europeo comune di asilo, con il pieno sostegno della Commissione. A questo scopo sarà essenziale, come Lei sottolinea, la riforma del regolamento Dublino".
Per quanto riguarda, invece, l'operazione Sophia, Juncker ne ribadisce l'importanza nell'ambito delle azioni volte a "consentire alla Libia di attuare contromisure più efficaci contro l'immigrazione irregolare e di assumere le sue responsabilità nelle operazioni di ricerca e salvataggio". Quindi, in merito alla proposta di Conte circa la possibilità di modificarne alcuni aspetti relativi agli sbarchi, dichiara: "È prevista una revisione del mandato dell'operazione Sophia, che sarà presentata prossimamente. In questo processo di revisione possono essere prese in considerazione le questioni riguardanti le intese sugli sbarchi che Lei solleva nella Sua lettera, parallelamente all'esigenza generale di dare riscontro agli orientamenti politici impartiti dal Consiglio europeo di giugno".
Sui progetti futuri dell'Unione Europea Juncker anticipa: "Consideriamo prioritario esaminare il modo in cui potrebbero funzionare i 'centri controllati' negli Stati membri dell'UE e il sostegno che può essere fornito dall'Unione". "Al contempo – continua – sarà portata avanti la realizzazione di piattaforme di sbarco regionali, in stretta cooperazione con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, anche in previsione della riunione con tutti i paesi del Mediterraneo da essi indetta per il 30 luglio".
La Commissione, spiega il presidente, "continuerà a lavorare ininterrottamente per tutta l'estate, da un lato per sostenere – entro i limiti del suo mandato – gli sforzi degli Stati membri, dall'altro per preparare le proposte legislative da presentare in settembre per rafforzare la guardia di frontiera e costiera europea e rendere più efficace la politica di rimpatrio".
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