Il capo dello Stato alla conferenza The State of the Union a Fiesole

Un forte monito all'Europa perché "mai come oggi appare urgente unire" nel segno della solidarietà ha reso possibile l'avvio dell'Unione europea, tornando "a quel legame – quasi primordiale – per affrontare i problemi odierni". Lo ha lanciato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi a Fiesole (Firenze), nel discorso con cui ha aperto i lavori dell'ottava edizione di "The State of the Union". Nel suo intervento, il capo dello Stato ha spaziato su tutti i temi principali di politica europea, mandando segnali anche a chi in queste ore sta cercando l'intesa per un governo del Paese e che, almeno stando ai proclami della campagna elettorale, non crede convintamente nell'Europa.

"Più sicuri che nel dopoguerra, più liberi che nel dopoguerra, più benestanti che nel dopoguerra, rischiamo di apparire oggi – ha detto Mattarella – privi di determinazione rispetto alle sfide che dobbiamo affrontare. E qualcuno, di fronte a un cammino che è divenuto gravoso, cede alla tentazione di cercare in formule ottocentesche la soluzione ai problemi degli anni 2000. Bisogna riscoprire l'Europa sottraendoci all'egemonia di particolarismi senza futuro e di una narrativa sovranista pronta a proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili, certa comunque di poterne addossare l'impraticabilità all'Unione".

Secondo il presidente della Repubblica, "in Europa è il momento di decisioni coraggiose e lungimiranti". E tra queste ha elencato l'allargamento ai Balcani Occidentali, la riforma del sistema di Dublino e l'Unione bancaria, da affrontare "con risolutezza", l'espansione del bilancio comune "nonostante la Brexit, grazie anche ad ulteriori risorse proprie".

 

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