Il Capo dello Stato ne ha parlato (con riferimento alla crisi politica) nel suo discorso sull'8 marzo. Il leader leghista: "Gli interessi degli italiani prima di tutto". Berlusconi: "Farò di tutto"
"C'è bisogno di responsabilità e di saper collocare al centro l'interesse generale del Paese" dice il Capo dello Stato, Sergio Mattarella nel suo discorso celebrativo dell'8 marzo. Lo fa, uscendo per un attimo dal canovaccio "femminile" e collegandosi evidentemente alla crisi politica in atto e alla necessità (che il Colle sente impellente) di dare presto un governo al Paese. Gli fa eco, poco più tardi, il presidente emerito, Giorgio Napolitano: "Questa è una crisi difficilissima" e bisogna pensare "nell'interesse generale di cui è necessario sempre tenere conto".
E' dalle cariche più alte dello Stato che parte, dunque, il primo accenno alla responsabilità. Lo prende al balzo, Matteo Salvini, non molto incline, di solito, a sottolineare positivamente i monti del Quirinale: "Ha ragione il presidente Mattarella, gli interessi del Paese e degli italiani vengono prima di qualsiasi altro calcolo politico".
Era inevitabile e il tema della "responsabilità" entra prepotentemente sulla scena postelettorale. Una questione che verrà sicuramente al pettine anche nel dibattito interno del Pd, il partito che tutti vedono come possibile ago della bilancia per la formazione di una qualsiasi maggioranza. Renzi, ma anche esponenti dell'opposizione, come Orlando hanno detto che il Pd starà all'opposizione "dove gli elettori ci hanno mandato".
Un tema sul quale è intervenuto a stretto giro, anche Silvio Berlusconi: "Come leader di Forza Italia e garante verso gli elettori degli impegni assunti nella campagna elettorale, intendo fare tutto il possibile, con la collaborazione di tutti, per consentire all'Italia di uscire dallo stallo, di darsi un governo, di rimettersi in cammino sulla strada della crescita nella responsabilità e nella sicurezza".
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