Sul blog l'attacco a Berlusconi. Renzi: "Italia rischia grosso, temo un patto M5S-Lega"
"Siamo rimasti soltanto noi e Forza Italia, il movimento si confronta con il più grande ed efficace spot pubblicitario dopo la Coca Cola di tutti i tempi". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. Nell'ultimo giorno di campagna elettorale è tornato ad attaccare Silvio Berlusconi, considerato l'unico avversario da battere.
"Un giovane candidato presidente del consiglio è costretto a confrontarsi con un ologramma truccato e incandidabile – scrive Grillo – Luigi non può rifiutarsi, dovrebbe essere impossibile che l'Ex cavalier-badante sia lì… ma il Presidente tace, i giornalisti gli mettono dei cuscini sotto le chiappe, l'ex capo dell'ex Lega Nord si nasconde dietro quell'ologramma, l'ex sinistra è diventata la banca intorno a noi ed ha partorito una scialuppa di salvataggio capitanata da piagnucoloni e brontoloni. Quelli che hanno sempre ruminato la demolizione dello stato sociale per conto della finanza adesso si dissociano. Ma il mondo non è un utero in affitto, sono tempi difficili, non c'è da scherzare. Il movimento è nato su quelle parole guerriere e si è nutrito della saggezza migliore degli italiani: adesso siamo qui, a confortarci con il lato più oscuro e nebbioso del carattere del nostro popolo. Nelle stanze dei bottoni sono davvero disperati se contano su un pubblicitario da cassazione! Diamogli l'ultima spallata!".
Parla anche il segretario del Pd, Matteo Renzi, in un'intervista a Repubblica. L'Italia, secondo il segretario dem, rischia "di avere una maggioranza con Grillo, Salvini e Meloni. Un patto tra la Lega e il Movimento cinque stelle. Lo dico realisticamente. Senza il Pd primo partito, il Paese rischia un governo estremista". Così "spero e penso che lunedì saremo il primo gruppo parlamentare. In alternativa, dipende dal voto degli altri. Se Di Maio non avrà il 51%, dovrà parlare di governo con le camicie verdi. Ma qui si gioca sulla pelle di un Paese. È tutto il Movimento ad essere a un bivio: o avrà i numeri con Salvini per governare, ammesso che il leader della Lega voglia farlo, oppure si spaccherà, viste le divisioni interne", aggiunge Renzi, "dipende tutto dal Pd, dal nostro risultato".
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