Il segretario Pd detta la linea usando anche le metafore calcistiche: "Giocheremo all'attacco, come il profeta Sacchi"

"Io credo che in campagna elettorale sia necessario un giusto mix tra buon senso, equilibrio e capacità di prendere i voti. Sono d'accordo con Paolo quando dice che per il Paese era importante aggiungere un elemento di serenità e di distensione e non c'è ombra di dubbio che la definizione che Gentiloni ha dato di se stesso al vostro giornale sia, oltre che simpatica, anche veritiera. Io se posso dire però mi sento più una Red Bull che una camomilla". Parola di Matteo Renzi, che, in una intervista a Il Foglio, aggiunge: "Non bisogna eccedere con nessuna delle due: bisogna solo ricordare che la forza di un partito è nella combinazione tra fattori apparentemente distanti. E sappiate che comunque Red Bull e camomilla non intendono litigare neppure sotto tortura".

E dopo la metafora con le bevande, il segretario Pd si lancia in quella calcistica: "Vogliamo giocare all'attacco, non col catenaccio: più sul modello del profeta Arrigo Sacchi che su quello del pur grandissimo Nereo Rocco. Sapendo che giocando all'attacco qualche volta si prende qualche gol. Ma sapendo anche che un grande paese come l'Italia non può permettersi di vivere di solo catenaccio".

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