L'impegno del segretario: "Creare una coalizione più larga possibile, da moderati a Pisapia"
Apertura "senza veti" alla "più larga coalizione" di centrosinistra possibile, ma "senza abiure" rispetto al passato. Matteo Renzi risponde al pressing venuto dalle minoranze e da diversi dirigenti dem proiettandosi sui prossimi mesi.
La campagna elettorale, ribadisce il segretario Pd, "è alle porte" e "la vera sfida è il futuro", una "pagina bianca tutta da scrivere: o la scriviamo noi o la scrive la destra", sottolinea. Non sarà dunque il Pd, o il suo segretario, quindi a mettere "veti o paletti alla coalizione più larga possibile". Il leader dem questa volta, per essere "chiaro", fa proprio l'elenco delle possibili anime della coalizione: "Non abbiamo nessun veto né con Sinistra italiana, né con Possibile né con Mdp. Da parte nostra c'è responsabilità. Chi vorrà rompere non troverà sponde da parte nostra", scandisce. E a motivare le sue parole c'è l'incarico dato a Piero Fassino che farà da 'pontiere', da ex segretario Ds, con l'ala alla sinistra del Pd.
Porte aperte, poi, a "centristi e moderati" da Scelta Civica a Carlo Calenda, che "non devono essere risucchiati da Berlusconi", europeisti e Radicali (oggi Renzi ha incontrato Emma Bonino e Benedetto Della Vedova), Verdi, socialisti, Italia dei valori e "in primis", dice il leader dem, Campo progressista di Giuliano Pisapia. A guidare la coalizione, nei piani del segretario, ci sarà un Pd tutt'altro che moribondo che deve avere "l'obiettivo di essere il primo gruppo parlamentare della prossima legislatura" e puntare a "stare sopra il 30% nei collegi".
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