Una cinquantina di profughi sono stati sistemati in una struttura del territorio scatenando il malcontento

"Non abbiamo fatto una rivolta, ma una protesta per evidenziare alcune criticità. Noi vogliamo un'accoglienza che segue alcuni requisiti, non siamo razzisti e non siamo violenti". Lo precisa Vincenzo Lionetto Civa, il sindaco di Castell'Umberto, nel messinese, che insieme ad alcuni concittadini ha bloccato l'ingresso a una struttura dove sono ospitati una trentina di migranti. "A questi ragazzi dico 'noi siamo con voi' – aggiunge -, tutti i sindaci della comunità dei Nebrodi sono disponibili a fare le cose in modo serio e non improvvisato". Domani si terrà un'assemblea di sindaci e cittadini dei Nebrodi, convocata proprio da Civa, per discutere della sistemazione dei migranti all'ex albergo 'Il Canguro'; una strttura, denuncia Civa, dichiarata da mesi inagibile, senza luce, con acqua fornita dal Comune di Castell'Umberto con morosità dal 2012. Per questo il sindaco si è accampato davanti all'ex hotel chiamando a raccolta concittadini e amministratori del territorio, lamentando di non essere stato consultato ma solo avvisato e tardivamente.

"Per forza in questa situazione sono dalla parte dei sindaci in rivolta. I numeri degli sbarchi sono tali che in un Paese normale farebbero mettere insieme tutti per affrontare un'emergenza… Se questo fosse un Paese normale", è l'affondo del segretario della Lega Matteo Salvini, che annuncia la sua presenza a Civitavecchia contro l'ipotesi che vengano fatte attraccare al porto navi con migranti.

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