Oggi l'inaugurazione della mostra in occasione dell'ottantesimo anniversario della morte del fondatore del Pci

"A ottant'anni dalla morte, avvenuta con le sofferenze della lunga detenzione patita nel carcere fascista, ricordiamo in Antonio Gramsci un pensatore colto e originale – i cui scritti alimentano tuttora studi, riflessioni, ricerche in ogni parte del mondo – e uno dei Padri della Sinistra italiana". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che oggi partecipa alla Camera all'inaugurazione della mostra 'Gramsci. I quaderni dal carcere' in occasione dell'ottantesimo anniversario della morte del fondatore del Pci.

Mattarella dice ancora: "Le sue battaglie, la sua elaborazione teorica e la sua figura politica hanno contribuito in modo significativo alla fondazione dello Stato democratico e al suo radicamento popolare. La pubblicazione delle Lettere e dei Quaderni del Carcere – e successivamente la ricostruzione dell'intero Epistolario gramsciano – costituisce uno snodo significativo della vicenda politica e culturale del Novecento italiano".

Per il capo dello Stato "La capacità di Gramsci di rileggere – con autonomia intellettuale – la nostra storia sociale e culturale, di interpretare il Risorgimento e lo sviluppo dello Stato Unitario, di analizzare i tratti specifici della questione meridionale, di cogliere il senso della incipiente partecipazione dei ceti popolari alla costruzione dello Stato, ha consentito alla sua parte politica un originale ancoraggio nazionale peculiare e significativo.

Le ragioni del vasto interesse internazionale per l'opera di Gramsci sono strettamente legate a categorie e concetti, da lui elaborate e usate negli scritti, che hanno segnato le espressioni del Movimento marxista in vari Paesi, con una distanza critica dall'ortodossia dogmatica sovietica".

Mattarella conclude: "La vicenda politica e umana di Antonio Gramsci, la sua lezione morale e culturale sono in grado di offrire ancora oggi molteplici spunti e la riflessione della sua figura, in una stagione di grandi cambiamenti come quella che viviamo, può ulteriormente arricchire il patrimonio comune del nostro Paese".

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