Radicali in sit-in a Montecitorio. L'associazione Coscioni rilancia la 'Carta dei medici'

Dopo anni di rinvii la legge sul testamento biologico arriva alla Camera. Il 2 marzo la commissione Affari sociali ha licenziato – con il voto contrario di Forza Italia e Lega Nord – il testo sul testamento biologico e ha dato mandato alla relatrice, Donata Lenzi (Pd), di riferire in aula oggi. Il biotestamento riguarda le volontà in materia di cure mediche (compresi nutrimento e idratazione) che un paziente, da cosciente, dichiara immaginando di trovarsi in una condizione in cui gli è preclusa la possibilità di scelta. Se applicate queste disposizioni porterebbero portare al distacco di un paziente dalle macchine e quindi alla morte. 'Liberi fino alla fine' è il messaggio del presidio convocato da Radicali italiani e Associazione Luca Coscioni questo pomeriggio davanti a Montecitorio per chiedere finalmente una assunzione di responsabilità da parte del Parlamento sul tema del fine vita, contro le manovre in atto per allungare i tempi.

"Se oggi siamo giunti a questa giornata è anche grazie a dj Fabo ed alla sua storia. Oggi ho sentito qualcuno dei contrari dire che bisognava resistere alla pressione che noi avevamo creato, che non si decide sull'emozione dei casi individuali ma noi sono dieci anni che diciamo di fare questo dibattito". Lo dice il tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, nel corso del sit-in. Mina Welby si augura che i politici si mettano una mano sul cuore
 

ECCO COSA PREVEDE LA LEGGE IN ESAME ALLA CAMERA

LA CARTA DEI MEDICI. Dopo tre rinvii, le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia hanno espresso il parere favorevole al testo base sul Testamento Biologico, redatto e approvato dalla Commissione Affari Sociali. Il commento di Mario Riccio, Anestesista Rianimatore (Ospedale di Cremona) e componente del consiglio generale dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e medico di Piergiorgio Welby: "Un segnale positivo arriva soprattutto dalla II° Commissione, che chiede la soppressione del comma 7 dell'articolo 1, nella parte del testo in cui si consente al medico di disattendere le disposizioni anticipate di trattamento ove siano in contrasto con i codici deontologici o con le buone pratiche assistenziali. Se questa indicazione non venisse presa in considerazione, la volontà del paziente di richiedere determinati trattamenti sanitari sarebbe soggetta a riserva di regole professionali estremamente mutevoli, correndo il rischio di equiparare la deontologia professionale medica alla legge e, di conseguenza, lasciare l'autodeterminazione in ostaggio di consuetudini sanitarie".

– "Ho recentemente sottoscritto un appello per la diffusione della 'Carta dei Medici per il Testamento Biologico', presentata dall'Associazione Luca Coscioni, chiedendo ai medici e agli operatori di prestare il loro sostegno affinché, nel testo della legge in discussione alla Camera dal 13 marzo, vengano inseriti tre punti irrinunciabili: la prevalenza del volere del malato, la possibilità di rinunciare a qualunque misura terapeutica senza eccezione e la possibilità di accedere alla sedazione palliativa profonda", conclude Riccio.
 

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