Fare entrare nell'Alde i pentastellati, prosegue l'europarlamentare finlandese, "avrebbe significato mandare in soffitta tutti gli ideali di cui ci riempiamo la bocca"

"Non avrei potuto più guardarmi allo specchio, se quel patto tra Verhofstadt e Grillo fosse andato in porto. Guy è un politico navigato: ha capito che se avessimo votato l'accordo, la maggioranza di noi lo avrebbe sconfessato. Così ha fatto marcia indietro". Lo dice, intervistato da Repubblica, Nils Torvalds, 72 anni, europarlamentare dell'Alde che si è opposto all'ingresso del Movimento 5 Stelle nell'Alleanza. L'accordo tra Grillo e Verhofstadt, chiarisce, è stato portati avanti segretamente: "è la cosa che mi ha sconvolto di più", dice Torvalds, e perciò "mi sono indignato".  Fare entrare nell'Alde i pentastellati, prosegue l'europarlamentare finlandese, "avrebbe significato mandare in soffitta tutti gli ideali di cui ci riempiamo la bocca. Alde è europeista, Grillo invece è euroscettico, è un prodotto della crisi e offre soluzioni semplici ma irrealizzabili a problemi complessi. Fa cheap politics".
 

Torvalds parla del futuro dell'Alleanza. "Il pericolo più grande" per l'unità "è scampato. Se avessimo accettato l'unione con Grillo, allora sì che noi di Alde ne avremmo pagato molto caro il prezzo – spiega – sul lungo periodo". In ogni caso, precisa, "non sarei così sicuro" che Verhofstadt sarà "il nostro candidato alla presidenza dell'Europarlamento".
 

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