Revocata la capo di gabinetto, si dimette l'assessore al Bilancio. Lasciano Rettighieri e Brandolese di Atac
"Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo che possono contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo". Reagisce così la sindaca di Roma Virginia Raggi durante la riunione con assessori e consiglieri M5s dopo la prima forte crisi che ha investito la giunta romana. A mettere in crisi la sindaca è stata la revoca, ad opera della stessa Raggi, della nomina di capo di gabinetto a Carla Raineri, in seguito al parere dell'Anac, e alle dimissioni dell'assessore al Bilancio Marcello Minenna. Raggi nel corso della giornata ha accettato le dimissioni di entrambi i componenti della giunta.
VICESINDACO: NON E' CRISI, MA OPERAZIONE TRASPARENZA."Sicuramente non è una crisi, per il momento non ho avuto modo di parlare con Minenna. quindi non sono a conoscenza delle motivazioni delle dimissioni. Quel che è certo è che noi abbiamo agito dopo la ricezione di un parere dell'Anac nell'ambito di un intervento straordinario di analisi e verifica di tutte le deliberazioni prodotte dall'amministrazione Raggi. Questa è un'operazione straordinaria voluta dalla sindaca per massimizzare la trasparenza e la bontà degli atti". ha detto Daniele Frongia, vicesindaco di Roma.
DI MAIO: NUOVE NOMINE E SI VA AVANTI. "Virginia Raggi se ne dovrebbe andare? Dico soltanto una cosa: questo è solo l'inizio. Essere sindaco del M5s non è una cosa semplice, ma noi questa sfida vogliamo prenderla. Quindi noi da domani nominiamo il nuovo capo di gabinetto, il nuovo assessore al Bilancio, ringraziamo Marcello Minenna, ringraziamo Carla Raineri. Ringraziamo gli ex vertici di Atac e Ama, nomineremo i nuovi vertici e andremo avanti perché noi a Roma vogliamo cambiare tutto, lo abbiamo promesso e lo faremo", ha affermato Luigi Di Maio a Sassari.
"Chi pensa che governare Roma sia una cosa semplice – ha proseguito il leader M5S – ha sbagliato linea di pensiero. Governare Roma per noi è un atto di coraggio che abbiamo voluto assumerci quando gli partiti l'hanno distrutta, ma noi avremo continui attacchi da tutte le parti perché nel giro di due mesi ci siamo già inimicati la lobby dell'acqua, quella dei rifiuti e delle Olimpiadi. Loro vogliono il nostro fallimento. Venderanno cara la pelle per farci abbandonare Roma. Per loro noi ce ne dobbiamo andare, altrimenti non si spiega come mai fino ai ballottaggi a Roma non volava una mosca per la maggior parte dei media italiani. Poi, insediatasi Virginia Raggi, dal terzo giorno hanno cominciato ad accusarci del fatto che non avevamo risolto i problemi degli ultimi trent'anni".
LA REVOCA DI RAINERI. Ad essere revocata era stata in mattinata la nomina di Romana Raineri, su cui già erano infuriate le polemiche per quello che era stato definito un compenso d'oro. L'annuncio era stato dato dalla sindaca stessa, Virginia Raggi, che in un post su Facebook ha rimarcato: "Trasparenza. È uno dei valori che ci contraddistingue e che perseguiamo. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un parere all'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, su tutte le nomine fatte finora dalla giunta. Una richiesta per garantire il massimo della trasparenza: il 'palazzo' deve essere di vetro, tutti i cittadini devono poter vedere cosa accade dentro. Questo è il M5S". Sulla base di due pareri contrastanti, ha spiegato Raggi, "ci siamo rivolti all'Anac" che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina di Carla Romana Raineri a capo di gabinetto "va rivista" perchè "da ritenersi impropria. Ne prendiamo atto. Conseguentemente, sarà predisposta l'ordinanza di revoca".
In serata Raineri ha fatto sapere che le sue dimissioni sono irrevocabili e che sono senza dubbio collegate a quelle di Minenna.
ATAC. E altre tegole si sono abbattute sul Campidoglio: Marco Rettighieri e Armando Brandolese, direttore generale e l'amministratore unico di Atac, secondo quanto si apprende, hanno rassegnato le dimissioni. I vertici della Municipalizzata del trasporto pubblico di Roma lasciano quindi a poche ore dall'uscita di scena dell'assessore e del capo di gabinetto.
AMA, LASCIA SOLIDORO. "L'amministratore Unico di AMA, Alessandro Solidoro, ha rassegnato le proprie dimissioni poichè, a seguito delle dimissioni dell'assessore al Bilancio, Marcello Minenna, ha ritenuto venute meno le condizioni per l'incarico affidatogli". Lo rende noto AMA S.p.A. in un comunicato.
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