E su Berlusconi: "Non ci fu nessun complotto"

"L'incarico l'ho dato io a lui con l'impegno di portare avanti queste riforme, come anche quella del mercato del lavoro e degli incentivi alle imprese. Se ci fosse una sconfitta sulla riforma, è chiaro che il presidente, senza poter dire che sia stata sua la responsabilità, si troverebbe in una condizione difficilmente sostenibile". Queste le parole del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervistato da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', riferendosi al premier Matteo Renzi e al referendum sulla riforma costituzionale, per cui Napolitano ha già espresso sostegno. "In caso di sconfitta si creerebbe una situazione molto difficile", ha ribadito il presidente emerito, che ha poi voluto sottolineare che "non vorrei si parlasse sempre di questo" e ha concluso: "parliamo della riforma e del perché è necessaria all'Italia". Quanto a l'ex premier Silvio Berlusconi, "ebbe grande senso di responsabilità nel comprendere che non poteva continuare. Io decisi di affidare la guida di questo governo a un uomo mai schierato. Non ci fu nessuno scontro". "Non ci fu nessun complotto", ha ribadito Napolitano, "sarebbe stato strano, se ci fosse stato un colpo di mano, che poi Berlusconi avesse votato a favore del governo Monti".

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