Il senatore di Forza Italia ha inviato una lettera al presidente Mattarella sulla mancanza di copertura del ddl Cirinnà
"Il Governo deve spiegare chi pagherà le pensioni di reversibilità delle unioni civili in stile renziano. Dal Presidente dell'INPS apprendiamo che il costo delle sole pensioni di reversibilità sarà di centinaia di milioni – cifra che documenti precisano in oltre 124 milioni all'anno a regime, salvo frodi. Nel testo del disegno di legge imposto dal Governo al Parlamento sono stanziati in tutto 130 milioni diluiti in 10 anni, di cui soltanto 25 destinati alle pensioni di reversibilità. Il buco è più che evidente". Ad affermarlo in una nota è Lucio Malan, senatore di Forza Italia.
"Se ci fosse stata una discussione degna di un Paese democratico, la questione poteva essere chiarita prima del voto finale, nella sua sede naturale. Nel pre-regime renziano, invece, di fronte all'arrogante mutismo del Governo bisogna elemosinare dichiarazioni dal Presidente dell'INPS. Poiché i soldi stanziati per 10 anni a regime non basteranno neppure per tre mesi, è chiaro che il peso ricadrà sull'insieme delle pensioni – aggiunge Malan – E' singolare che, venti giorni fa, il professor Boeri ci diceva che i giovani di oggi dovranno andare in pensione a 75 anni e oggi ritiene sostenibile una spesa, non coperta dalla legge, di centinaia di milioni. Forse intende dire che, per pagare la reversibilità delle unioni renziane, si dovrà andare in pensione a 80 anni? Cioè, mediamente, poco prima di morire – vista la riduzione della vita media che, per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, si è verificata a causa delle politiche di questo Governo?"
"Questa mattina ho inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, attirando l'attenzione sulla mancanza di copertura del ddl Cirinnà e ricordando che la maggioranza dei rinvii alle Camere di una legge è avvenuta proprio per questo motivo", conclude il senatore azzurro.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata