Governatore e Lega Nord sul piede di guerra: Ennesima ingerenza di Roma

È stata fermata dalla Consulta la legge regionale lombarda sui luoghi di culto, il testo approvato dal Pirellone per stabilire norme urbanistiche più strette in merito all'edificazione di centri religiosi e che è stata definita 'Legge anti-moschee'. A impugnare il pacchetto di norme era stato lo stesso governo italiano, sostenitore del ricorso alla Consulta, dalla quale è arrivata la decisione ieri in serata.

Nella legge si prevedeva l'introduzione di alcune restrizioni di tipo urbanistico che rendevano più difficile ottenere l'autorizzazione per costruire nuovi luoghi di culto. Il testo non faceva diretto riferimento a moschee e comunità musulmane, ma è sempre stato visto come un messaggio netto alle comunità islamiche, che da tempo chiedono di poter aprire centri di preghiera nelle città italiane (anche a Milano e a Bergamo). Nello specifico, il tema veniva affrontato unicamente come una questione urbanistica, introducendo la possibilità di chiedere referendum nei comuni dove gli edifici dovevano essere edificati, oltre alla presenza di videocamere di sicurezza collegate con la questura dall'esterno delle strutture, parcheggi grandi due volte la superficie dell'edificio e l'obbligo per i comuni a procedere a valutazioni ambientali strategiche.

 

"La Consulta ha bocciato la nostra legge che regolamentava la costruzione di nuove moschee. La sinistra esulta: Allah Akbar". Lo scrive sul suo profilo Twitter, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni

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