Il presidente ha incontrato il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, e vedrà il sindaco de Blasio
"Today I'm new yorker". Sergio Mattarella non resiste al calore del Guggenheim Museum di New York gremito di tanti italoamericani, tutti presenti per conoscere il capo dello Stato italiano. Ci sono tre generazioni nell'atrio del museo di arte moderna e arte contemporanea, chi l'Italia l'ha lasciata tanto tempo fa portando con sè nella valigia di cartone qualche vestito e tanta speranza, chi l'ha vista e vissuta perché cresciuto con le abitudini e i sapori del Bel Paese, chi invece l'Italia l'ha sentita raccontare tante volte senza mai averci messo piede. Ci sono signori distinti insigniti dall'onorificenza come il signor Giulio, "me l'ha data Napolitano, io sono cavaliere del lavoro", dice orgoglioso. C'è Eugenio, nato negli States, che ha imparato fin da piccolo "il barese e l'americano". Tutti con un unico pensiero e un'unica richiesta da fare a Mattarella: "Deve aiutare l'Italia a crescere, a essere più avanzata e moderna". Insomma, di fronte all'abbraccio di chi conserva ancora tanta nostalgia, Mattarella non ha riserve: "Oggi posso dire di sentirmi a casa".
E a casa sicuramente lo fa sentire il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, che accoglie il capo dello Stato così: "Benvenuto nel club dei siciliani". Il governatore definisce la visita di Mattarella come "un regalo speciale, perché provengo da una famiglia italiana: mio padre era napoletano, mia madre siciliana". E' qui che scatta l'applauso, non solo in onore delle origini del presidente: "Come vede sono tanti i siciliani qui – constata Cuomo -. Benvenuto nel club".
Mattarella non può che prendere atto della folta comunità italiana nella città rilevando che gli italoamericani "forniscono da più di un secolo un contributo rilevante al progresso della società statunitense". Oggi il capo dello Stato visiterà Ellis Island, il primo punto d'ingresso per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti, dove, ricorda il presidente, "nel corso degli anni sono arrivati oltre quattro milioni di nostri concittadini, carichi di speranze e difficoltà, ma anche di fiducia nei confronti della terra che li avrebbe accolti". Oggi in tre milioni vivono a New York, New Jersey e Connecticut, "sono orgogliosamente americani e italiani – ha sottolineato – e nel passato e nel presente di questi Paesi hanno le loro radici. Al futuro di queste due nazioni queste donne e questi uomini guardano con forti aspettative, consapevoli della loro grandezza e ricchezza".
In programma dopo la visita all'isolotto e alla statua della Libertà anche l'incontro con il sindaco di New York Bill de Blasio. Il fuori programma, viene riferito da fonti italiane, sarà inserito per volontà dello stesso primo cittadino della Grande Mela che vuole donare a Mattarella le chiavi della City. Dovrebbe essere questo l'ultimo appuntamento della giornata prima di partire per Houston, dove venerdì il capo dello Stato visiterà la Nasa.
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