E Rohani: "Iraniani conoscono quello che produce Italia e perciò si fidano"
Dopo l'incontro di ieri tra il presidente iraniano Hassan Rohani e il premier italiano Matteo Renzi a Roma, nuova giornata di incontri per la delegazione iraniana in visita in Italia. Sulle note dell'inno dell'Iran e di quello italiano, poco dopo le 9 si è aperto il business forum Roma–Teheran, che si tiene stamattina al Grand Hotel Parco dei Principi a Roma.
ROHANI: IRANIANI SI FIDANO DI ITALIA. "Gli iraniani conoscono quello che produce l'Italia e perciò si fidano dell'Italia: le vostre industrie sono adeguate e conformi alle nostre necessità". Lo ha detto il presidente della repubblica islamica Rouhani, al business forum Roma-Teheran. Rouhani ha sottolineato "l'importanza delle piccole e medie imprese" per l'economica iraniana. "Per questo l'Italia ha molto da dire", ha aggiunto Rouhani.
SQUINZI: TORNARE LEADER. "Tornare ad una posizione di leadership, costruendo alleanze e collaborazioni" con gli imprenditori della repubblica islamica iraniana. E' questo l'obiettivo di Confindustria, nelle parole del presidente Giorgio Squinzi, all'indomani degli accordi che hanno aperto una nuova era di scambi commerciali tra Roma e Teheran.
SOGNO DI MATTEI. Il sogno di Enrico Mattei, il capo dell'Eni che portò l'azienda italiana in Iran, "si è trasformato in realtà". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, al business forum Roma-Teheran, che si tiene stamattina al Grand Hotel Parco dei Principi nella capitale. Gentiloni ha citato lo stesso Mattei: "Quando cominciammo le nostre attività, eravamo dei sognatori", aveva detto il capo dell'Eni. "Sulla scorta di questa eredità – ha sottolineato Gentiloni -, l'Italia ha giocato un ruolo di apripista".
GENTILONI: RILANCIO PARTNERSHIP. Il ministro Gentiloni ha ricevuto questa mattina alla Farnesina il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, nell'ambito della prima visita all'estero del presidente Hassan Rohani dopo l' 'Implementation day', che ha sancito il 16 gennaio l'entrata in vigore dell'accordo sul programma nucleare e la rimozione delle sanzioni economiche a esso legate. "La soluzione della questione nucleare – ha commentato Gentiloni – consente di rilanciare la nostra partnership politica, commerciale e degli investimenti". Al centro dei colloqui dei ministri le principali crisi regionali, con particolare riguardo al negoziato sulla Siria, la situazione in Libia, il contrasto congiunto al terrorismo e all'estremismo violento, la lotta contro il traffico di droga e la tutela dei diritti umani.
PREOCCUPAZIONI PER TENSIONI. Gentiloni ha sottolineato la forte preoccupazione per le tensioni politiche e diplomatiche in Medio Oriente, che rischiano di esacerbare in maniera insostenibile le divisioni all'interno del mondo islamico e di compromettere gli sforzi diplomatici in corso per la risoluzione delle gravi crisi nell'area, che non può prescindere dal dialogo tra principali Paesi della regione. Zarif ha evidenziato il ruolo di equilibrio dell'Italia nelle principali crisi internazionali. "L'Italia – ha concluso Gentiloni – ha sempre sostenuto il ruolo dell'Iran come protagonista regionale nella soluzione delle tensioni dell'area, a cominciare dalla crisi siriana".
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