Il commissario Ue all'Economia replica al governo italiano sul tema della flessibilità dei conti pubblici
"Noi sappiamo che l'Italia non è il Paese che beneficia di meno dell'aiuto dell'Europa. Può ottenere la clausola sugli investimenti o delle riforme strutturali e, nonostante tutto, critica. E dice 'non abbiamo abbastanza' quando hanno più di chiunque altro". Così il commissario Ue per l'Economia, il francese Pierre Moscovici, in una intervista al quotidiano 'La Stampa', replica al governo italiano sul tema della flessibilità dei conti pubblici. Il commissario invita al dialogo e a un atteggiamento di compromesso e non di conflitto, ribadendo di apprezzare le riforme del governo italiano: "La Commissione ama l'Italia. Apprezza e sostiene le riforme. Ed è aperta alla flessibilità, a condizione che i fatti permettano di accedervi" sottolinea Moscovici al quotidiano torinese.
Ma rispetto al tema della flessibilità il commissario è chiaro: "L'Italia è il solo Paese dell'Eurozona che ha domandato più tipi di flessibilità. Non la clausola congiunturale, perché – fortunatamente – nel Paese c'è la crescita, ma quella per gli investimenti e quella strutturale. Quest'ultima non è una novità perché avevamo già concesso 0,4 punti di margine. La prima può essere ottenuta, basta dimostrare che gli investimenti sono stati tali da giustificare la flessibilità aggiuntiva dello 0,3 auspicata", sottolinea Moscovici. Chiudendo con un consiglio al governo, quello di una fruttuosa mediazione: "Dal punto di vista politico, il dialogo è sempre franco e amichevole, con Padoan come con Matteo Renzi. Sono due politici con cui è piacevole parlare, e dico sul serio".
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