Roma, 29 dic. (LaPresse) – “Il presidente del Consiglio sarà il mio ultimo ruolo pubblico come è giusto che sia. Quando hai fatto il premier dopo lasci. Io spero magari succeda più tardi rispetto a qualcuno di voi ma per me sarà l’ultimo”. Così il premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno a Montecitorio. “Quando hai questo approccio – aggiunge – l’impegno è solo perche il paese si rimetta in moto. Io l’ho visto, lo vedo e spero che nel 2016 possiamo vederlo sempre di più.
SLIDE E GUFI. Si apre con due simboli della narrativa renziana la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio. “In ottemperanza a ciò che so apprezzate molto ho portato delle slide”, scherza Renzi in apertura, approfittando però dell’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. “Adesso i fatti e le vostre opinioni, sbagliate”, attacca, smentendo i virgolettati dubbiosi affidati ai gufi, che nelle slide prendono vita con dei fumetti. Dal Jobs act all’Italicum, dalla P.a. alla buona scuola Renzi descrive un’Italia “che diventa grande”. “Il 2015 è andato meglio del 2014, delle nostre previsioni nel 2014. È stato un buon anno”, taglia corto.
CRISI. “Nonostante tutte le polemiche c’è un Paese pieno di energie vitali. C’è un indice di fiducia che è spaventosamente alto. Quello dei consumatori è 117,6 e delle imprese è 118”. Così il premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno a Montecitorio. “Un anno fa – ricorda il presidente del Consiglio – eravamo a 96,4, quindi era 20 punti in basso. Quindi c’è un Paese che si sta rimettendo in moto”.
ITALICUM. “La legge elettorale è stata l’operazione parlamentare più difficile di quest’anno perché era tutt’altro che semplice. E’ stato un capolavoro” ha sottolineato il premier nella conferenza stampa di fine anno. “Il Pil è cresciuto si diceva che il Jobs act non sarebbe mai stato attuato e il tasso di disoccupazione è ancora molto alto ma è all’11,5%, 300mila persone hanno trovato lavoro” ha precisato il presidente del Consiglio dei Ministri che ha inoltre aggiunto: “Il 2015 è andato meglio del 2014 ed è andato meglio delle nostre previsioni, lo dice la realtà dei fatti. Si è visto, in alcune delle principali sfide che sembravano impossibili, un segno positivo. Da gennaio a agosto chiuderemo tutti i decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione”.
REFERENDUM SULLE RIFORME. Il premier ha insistito sulle riforme: “L’11 gennaio si va alla Camera per il quarto voto e ragionevolmente a stretto giro io spero si vada al Senato e poi, tre mesi dopo l’11 gennaio, si potrà votare alla Camera la votazione definitiva. Noi immaginiamo il referendum nel mese di ottobre 2016. E lì saranno i cittadini a dire se queste riforme sono imposte dall’alto o no”.
‘SE PERDO SARA’ MIO FALLIMENTO’. “Se io perdo il referendum costituzionale sull’Italicum considero fallita la mia esperienza politica”. Così il premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno a Montecitorio. “E’ evidente che noi abbiamo fatto una scommessa sul referendum costituzionale perché pensiamo che gli italiani vogliano un paese più semplice – dice ancora – su questo farò campagna elettorale ed il referendum si terrà ragionevolmente intorno a metà ottobre”.
BANCHE NON A RISCHIO. Non c’è alcun rischio sistemico in Italia e non cambio le banche italiane con quelle tedesche, c’è però sicuramente un tema di trasparenza”. Sull’eventualità che la Commissione parlamentare sulla vicenda delle banche sia presieduta da un esponente dell’opposizione: “deciderà il parlamento”. Così il premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno a Montecitorio. Secondo il premier non e’ il momento di “ragionare se debba essere una Commissione di inchiesta o indagine”.
GIORNALISTI. “Non credo che ci sia alcuna piaggeria o diplomazia istituzionale che impediscano di dire la verità. Non c’e’ la schiavitu’ in Italia, non c’e’ la barbarie e lo dico con estremo rispetto per lei e per i suoi colleghi”. Così il premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno a Montecitorio commentando le parole del Enzo Iacopino, presidente dell’ordine dei giornalisti. “Fosse per me abolirei l’rdine dei giornalisti anche domani mattina” ha aggiunto Renzi.
DI NUOVO LEADER. “Questo 2015 ha portato chiarezza in Italia. Ora ci sono più tutele e più posti di lavoro” ha poi aggiunto “Non basta, non sono ancora soddisfatto – aggiunge – lo sarò quando l’Italia sarà leader in Europa perché questo accadrà, piaccia o non piaccia”.
PENSIONI INVARIATE. “Nel 2015 abbiamo evitato di intervenire sulle pensioni perché il rischio di combinare un pasticcio era elevato. Nel 2016 sicuramente discuteremo, ragioneremo”, ha sottolineato il premier. “Io non considero una pensione da 2mila euro una pensione d’oro – ha aggiunto – Noi non tocchiamo le pensioni degli italiani, se ci saranno da fare degli interventi sulle pensioni d’oro saranno fatti”.
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