Roma, 1 dic. (LaPresse) – “Su Atac che brano sintetizzerebbe il mio stato d’animo? Il gatto e la volpe!”. Così Stefano Esposito, Senatore del Partito Democratico, ai microfoni di RadioRadio al programma ‘Un Giorno Speciale’. Su sviluppi inchiesta: “Parliamo drammaticamente di un’azienda che dovrebbe garantire la mobilità dei romani, c’è poco da stare divertiti, ho una certa soddisfazione, senza voler prefigurare i risultati dell’inchiesta perché non ci sono indagati e non ci sono ipotesi di reato, evidentemente ciò che ho trasmesso alla procura della repubblica che aveva in me sollevato in me parecchi dubbi, li ha probabilmente sollevati anche in persone più competenti di me. Importante che si vada a vedere. Sono convinto che se aprono porticina si spalanca vaso pandora di quella azienda”.
“Si capiranno anche molte cose su come sono stati spesi un pacco di soldi e il servizio è nelle condizioni che vedete quotidianamente. Soldi spesi male? Credo, altrimenti non mi sari rivolto alla procura, anche diciamo credo anche dove qualcuno c’ha inzuppato il biscottino per farsi affari propri. Avendo dovuto terminare anzitempo il mio lavoro non potevo garantire una verifica puntale in capo a me. Lo faranno i magistrati e la guardia di finanza, che fanno meglio di quanto avrei potuto fare io. Certamente ATAC rimane un problema aperto”. “Credo e spero che ci stia pensando il Prefetto Tronca, persona seria e per bene. Attendiamo. Con il prefetto non ho parlato, giustamente non mi metto a disturbare chi sta lavorando, sarebbe inutile. Lui sa che se ha bisogno di qualche elemento o informazione sono a disposizione. Credo che abbia abbastanza chiara la situazione complessiva e magari nei prossimi giorni darà anche qualche segnale, qualche risposta. E’ probabile” prosegue Stefano Esposito.
“E’ assolutamente evidente che i dati oggettivi che sono di fronte a tutti noi, non ci consento di poter dire che hanno speso soldi facendoli fruttare per i cittadini. La cosa che mi rattrista di più è che è tutto ricominciato come prima dentro Atac. Siamo alle solite. Un po’ di persone per bene in quell’azienda ci sono, anche più di qualcuno. Nonostante problemi, disagi, rotture, metro ferma, Roma-Lido che è un’apocalisse, banchine strapiene, una cosa che mi continua a colpire, è che non c’è un comunicato dei sindacati, a cominciare dai sindacati di riferimento della mia storia della mia cultura politica cioè Cgil, Cisl e Uil. Il silenzio. Si agitano tanto per una presunta privatizzazione di Ama, fanno incontri e chiedono incontri, ma nessuno che si pone il problema di dire una parola agli utenti dei servizi pubblici. Evidentemente questi dirigenti non li possono attaccare. Neanche il sindacato. Forse c’è troppa clientela? Mi dispiace molto e mi rattrista”
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