Roma, 4 nov. (LaPresse) – “Io sono figlio delle primarie. Si può decidere di farle e allora non possono farsi finte o di lasciare che il partito rivendichi la scelta dei candidati”. Così il premier Matteo Renzi, intervistato da Bruno Vespa per il libro ‘Donne d’Italia’, che esce da Mondadori Rai Eri giovedì 5 novembre. Il giornalista affronta con Renzi il tema delle primarie. “Le regole”, però, precisa Renzi, devono essere “chiare” e “la prima regola è la lealtà: chi perde aiuta chi vince”.

LA REGOLA DELLA LEALTA’. “La sua opzione preferita in questo momento sono sempre le primarie?”, chiede Vespa. “Per me sì, sempre: per sindaci, presidenti di regione e segretario-candidato premier. Per le cariche apicali, insomma. Però – ribadisce Renzi – con regole chiare. Si ricorda Cofferati? Ha corso, ha perso, è scappato come quei bambini che non rispettano le regole e portano via il pallone. La prima regola è la lealtà: chi perde aiuta chi vince. Altrimenti si possono vincere le primarie, ma si perdono le secondarie” E aggiunge: “Mi sembra in ogni caso stravagante che la parte del Pd che le ha sempre esaltate metta in conto alla segreteria sconfitte (il comune di Venezia, la Liguria) dove pure le primarie si erano tenute. Felice Casson, per fare un solo esempio, era frutto delle primarie o no?”.

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