Di Alessandra Lemme
Roma, 1 nov. (LaPresse) – Francesco Paolo Tronca si insedia in Campidoglio: è la prima giornata di lavoro romano per il neo commissario capitolino che, arrivato da Milano, in mattinata ha incontrato il prefetto Franco Gabrielli. Poi qualche ora di lavoro negli uffici di Palazzo Senatorio, sede del Comune, e la messa in suffragio dei defunti al cimitero monumentale del Verano dove ha accolto Papa Francesco.
LA MESSA E L’INCONTRO CON IL PAPA. Il commissario capitolino arriva in piazzale del Verano mezz’ora prima dell’inizio della messa, celebrata da Papa Bergoglio alle 16. Poco dopo indossa per la fascia tricolore da primo cittadino romano e quando il pontefice giunge in auto alla piazza del cimitero, Tronca lo accoglie stringendogli la mano con un inchino e scambiando con lui qualche parola.
Durante la messa il commissario partecipa in prima fila; con lui anche Serafina Buarnè, segretario generale del Campidoglio, e il comandante della polizia locale di Roma capitale, Raffaele Clemente.
Subito dopo la celebrazione, in un Verano gremito di oltre mille persone, Papa Francesco e il neo commissario parlano qualche minuto, uscendo dal cimitero. Al momento di salutare il pontefice, Tronca accenna un bacio, da distanza, alla mano del Papa e un leggero sorriso, lui che di sorrisi pare non ne faccia tanti, almeno in pubblico. Il Papa riparte in auto verso il Vaticano e Tronca scambia poche parole con i giornalisti prima di lasciare la piazza.
“IL PAPA MI HA INCORAGGIATO”. Dal Papa l’ex prefetto di Milano dice di aver ricevuto “bellissime parole di benvenuto e di forza per andare avanti”. Quanto al suo nuovo lavoro “è una sfida – sottolinea – vedremo quello che riuscirò a fare”. A chi gli chiede se incontrerà presto il presidente del Consiglio Matteo Renzi risponde: “Spero di sì”, ma dice di non avere ancora un appuntamento fissato a Palazzo Chigi. È l’imbrunire quando si chiude il suo primo appuntamento pubblico e il neo commissario romano, riposta la fascia tricolore, chiude la sua prima giornata da inquilino del Campidoglio che ha avuto inizio, in Prefettura, con la formalizzazione del nuovo incarico.
L’INCONTRO CON GABRIELLI. Sono le dieci del mattino quando Francesco Paolo Tronca si presenta nel palazzo della Prefettura di Roma per incontrare il prefetto Franco Gabrielli. I due si conoscono da tempo, “quando lui era capo dipartimento della protezione civile – ha raccontato Tronca – io ero capo dipartimento dei vigili del fuoco”, e parlano per oltre un’ora e mezzo di Roma e dei principali bisogni della città. Poi, completate le pratiche per formalizzare la carica di commissario, Tronca si dirige in Campidoglio.
L’ARRIVO IN CAMPIDOGLIO. Nella tarda mattinata il commissario arriva nell’ufficio di Palazzo Senatorio con vista su Fori Imperiali che l’ex sindaco Ignazio Marino ha lasciato ieri. Si affaccia dalla finestra, da uno sguardo al panorama mozza fiato, e poi si mette al lavoro: oltre tre ore di incontri con Serafina Buarnè, segretario generale del Campidoglio, Raffaele Clemente, il comandante della polizia locale di Roma capitale, e alcuni dirigenti capitolini. Franco Tronca raccoglie informazioni e conosce la squadra con l’aiuto della quale, nei prossimi mesi, dovrà traghettare la città attraverso il Giubileo fino alle elezioni di primavera.
PRESTO LA SQUADRA DEI SUB COMMISSARI. Francesco Paolo Tronca lavora in queste ore soprattutto per definire il team dei sub commissari che lo affiancherà nell’amministrare la città. Sarà lui infatti a scegliere la propria squadra, buona parte della quale ha già in mente. Il gruppo dovrebbe arrivare in settimana per mettersi subito al lavoro anche perché ormai all’apertura del Giubileo manca un mese e, con una città nel pieno dei preparativi, il tempo stringe. Lui al lavoro di squadra si dice più che pronto: è quello che fa da una vita e, a sentirlo raccontare di sè, è anche ciò che gli riesce meglio: “Il lavoro di squadra – ha detto ieri – è un metodo efficiente che non intendo abbandonare”. Per il resto Roma è Roma, con tutte le sue difficoltà. Il commissario lo sa bene, tanto che ha già sottolineato l’impossibilità di applicare le stesse strategie tal quali a ogni città: “Sarebbe presuntuoso”, ha detto da Milano, mentre preparava la valigia festeggiando da prefetto il successo dei sei mesi conclusi di Expo. Il neo commissario capitolino si è messo a lavoro: senza alcuna presunzione e, pare, con una certa umiltà, che quando ci si trova davanti a grandi imprese, aiuta sempre.
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