Bari, 23 ott. (LaPresse) – “La tensione fra politica e magistratura, legata per anni a vicende giudiziarie individuali, ha finito con l’offrire di sé un’immagine drammatica ma, in realtà, semplificata. Oggi quei rapporti sono restituiti a una dinamica meno accesa nella forma ma più complessa. Ancora, la relazione fra giustizia ed economia si impone come argomento centrale di discussione”. Così il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, nella sua relazione di apertura del XXXII Congresso dell’Anm in corso a Bari da oggi a domenica 25 ottobre. Presente al teatro Petruzzelli del capoluogo pugliese anche il capo dello Stato Sergio Mattarella. “Abbiamo scelto di muovere proprio dal rapporto fra giustizia ed economia – ha sottolineato – per affrontare poi il tema della qualità della giustizia, considerato sotto i tre aspetti del governo autonomo, dell’organizzazione e delle riforme”.
TIMIDEZZA SU LOTTA A CORRUZIONE. “E’ incoerente – ha sottolineato Sabelli – la timidezza mostrata finora nella disciplina dei mezzi di contrasto al fenomeno della corruzione, secondo le linee indicate dalle convenzioni alle quali l’Italia ha aderito: condotte che spesso si uniscono a fenomeni di criminalità organizzata e per mezzo delle quali realtà mafiose si insinuano nel tessuto della pubblica amministrazione impongono maggiore determinazione e richiedono più penetranti strumenti di indagine e di prova”.
“Concussione, traffico di influenze, corruzione privata, ancora attendono una sistemazione definitiva,adeguata alle caratteristiche e alla gravità di tali condotte – spiega Sabelli – Se vanno salutate con favore l’introduzione del delitto di autoriciclaggio e la riforma della falsità in bilancio, tuttavia le nuove norme presentano limiti tecnici, che le prime applicazioni giurisprudenziali cominciano a rivelare”.
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