Cernobbio (Como), 6 set. (LaPresse) – “Il Pil cresce se la Giustizia funziona meglio“. Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio. “Ho letto analisi importanti sul rapporto tra Pil ed efficienza dei Tribunali – ha aggiunto – non so se sia proprio così” anche se “l’analisi economica va tenuta in considerazione”.

MANCANO RISORSE. “Spesso abbiamo norme buonissime ma applicate in maniera differente in ragione delle risorse” disponibili” ha sottolineato Orlando. “In Italia si sopravvaluta l’aspetto della norma – ha aggiunto – e ai pensa che la norma di per se sia in grado di cambiare il sistema. Il sistema cambia anche se si investe e se si costruiscono le prassi organizzative e i presupposti perché le norme funzionino”.

CONTRO LA CORRUZIONE. Per quanto riguarda il contrasto alla corruzione “sono molto d’accordo riguardo al fatto che non sia sufficiente la repressione penale, ma noi abbiamo utilizzato tutti gli strumenti che nell’ambito della repressione penale sono utilizzati in tutti gli altri Paesi europei, manca solo la figura dell’agente infiltrato” ha precisato Orlando. Resta da affrontare la “questione di come si contrasta complessivamente il fenomeno della corruzione sia per quanto riguarda la cultura di un Paese, ma anche per quanto riguarda la responsabilizzazione dei corpi sociali”.

Orlando ha anche parlato di prevenzione del fenomeno corruttivo e si è augurato che “i piani di lotta alla corruzione diventino un po’ come per una certa fase sono stati i piani per la legge 626, cioè dei copia e incolla per tutti gli enti, perché avremmo fallito tutti gli interventi che ci siamo dati”. “Sul fronte della repressione, è stato fatto quello che si doveva e si poteva fare – ha concluso – sul fronte della prevenzione affrontiamola e regoliamola bene, ma sul fronte della trasformazione sociale di questi fenomeni credo si collochi il fronte più importante”.

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