Rimini, 26 ago. (LaPresse) – Secondo quanto si apprende da fonti del ministero del Lavoro non andranno nel Consiglio dei ministri gli ultimi decreti attuativi della delega al governo sul lavoro, contrariamente a quanto stamattina aveva annunciato il ministro Giuliano Poletti durante la sua visita al Meeting di Rimini.

“Nessun problema politico, gli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act non andranno domani in Consiglio dei ministri perché in pre Consiglio è emerso che c’erano troppi punti all’ordine del giorno. Andranno quindi nel Cdm la prossima settimana. Non c’è fretta perché la scadenza è il 15 settembre”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, alla fine dell’incontro al Meeting di Rimini, confermando quanto anticipato poco prima da LaPresse. “Ho già sentito il premier Renzi – ha aggiunto Poletti – non ci sono problemi”.

Poletti a Rimini. Proprio il ministro Poletti a un incontro sulla formazione e flexisecurity al Meeting di Cl aveva parlato dei decreti: “Nei decreti attuativi del Jobs act c’è potenziamo l’apprendistato: ci sono nuove e ulteriori regole per fare partire la alternanza scuola lavoro. Vogliamo fare in modo che la scuola, la formazione e le imprese collaborino, bisogna superare l’idea che l’apprendistato siano viste come lavoro poco pagato. Ma servono invece a migliorare le capacità e le possibilità di occupazione dei giovani. Mettiamo in campo una sperimentazione importante con una logica di sussidiarietà”. Concessa anche una battuta sulle contrattualizzazioni: “Il contratto a tempo indeterminato deve tornare a essere il modo normale di assumere” ha sottolineato Poletti.

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