Roma, 26 ago. (LaPresse) – “Chiedere a Grecia e Italia di fare i compiti a casa sull’immigrazione sarebbe come dire a Paesi colpiti da un alluvione di accelerare la produzione di ombrelli. L’Europa ha bisogno di andare nella direzione esattamente opposta a quella di bacchettare i Paesi alla sua frontiera esterna”. Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervistato dal ‘Corriere della sera’, risponde a distanza alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente francese Francois Hollande, che hanno chiesto a Italia e Grecia che “ci siano centri di registrazione negli Stati di arrivo dei migranti e dei profughi”.

Per il titolare della Farnesina servono una “europeizzazione della gestione dei flussi, cioè un diritto d’asilo europeo”, perché “i migranti arrivano in Europa, non in Italia, Grecia, Germania o Ungheria”, e “la creazione di canali di immigrazione legale verso l’Europa nel suo complesso: abbiamo bisogno di immigrati legali, che hanno capacità e talenti”. Infine, precisa Gentiloni, “occorre un equilibrio negli oneri tra i vari Paesi. Se il diritto d’asilo vale per tutta Europa, l’equa distribuzione impedirà che i flussi si indirizzino tutti verso i Paesi più ricchi e generosi”.

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