di Gabriella Cerami
Roma, 12 ago. (LaPresse) – Smaltire nei tribunali l’arretrato civile, partendo quest’anno da un abbattimento del 20%. L’obiettivo del ‘Piano Strasburgo 2‘, il progetto elaborato dal Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria e riconosciuto dal Consiglio superiore della magistratura che due mesi fa ha deliberato il via libera purché ci fosse un’immissione di risorse, è quello di mettere, quanto più possibile, la parola “fine” alle cause pendenti.
Per questo “il piano – spiega il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in conferenza stampa – mette a disposizione di tutti gli uffici giudiziari gli strumenti necessari per abbattere l’arretrato, partendo da un criterio base, quello relativo allo smaltimento delle cause più ‘antiche’. Bisogna porre fine al problema dell’arretrato civile soprattutto alla luce dei 455 milioni di euro che lo Stato deve ai cittadini a titolo di indennizzo in base alla legge Pinto”.
Il ministero non può imporre direttive ma può diramare circolari proponendo il ‘Piano Strasburgo 2’ come suggerimento. “E noi speriamo – dice Orlando – che questa indicazione, questo suggerimento possa essere accolto dalla maggior parte degli uffici giudiziari” poiché “la giustizia civile è un fattore decisivo della crescita economica del nostro Paese e rappresenta il terreno di contatto quotidiano tra i cittadini e l’amministrazione. La sua inefficienza ha pesato e pesa in un modo decisivo sulla sfiducia nel sistema giudiziario”.
Si partiva con numeri impressionanti: 6 milioni di cause pendenti. “Abbiamo cercato di affrontare questa montagna descrivendola e analizzandola”, spiega Orlando per il quale sono stati “raggiunti risultati positivi. Abbiamo anche riconteggiato il contenzioso perché c’erano cause pendenti che in realtà non lo erano”. Quindi, andando ai numeri, “il 2015 si chiuderà con un -20% rispetto al 2014. Chiuderemo a 4 milioni circa di cause pendenti. Nel giugno del 2014 erano 4 milioni e 900mila. “Si arriverebbe a un numero che il sistema può ‘digerire’ certamente in tempi più utili”, spiega ancora il Guardasigilli.
A questo “trend positivo” sarà aggiunto il contributo che verrà da “una serie di misure messe in cantiere”. Nel decreto sulle sofferenze bancarie, vengono introdotti strumenti che saranno resi efficaci a settembre prevedono la fine delle copie cartacee del contenzioso nel processo telematico. Ci saranno anche regole che disciplinano gli incentivi fiscali per la negoziazione assistita nell’attività legale e che consentono a un giudice di essere affiancato da un tirocinante. Sono state stanziate risorse per 4000 tirocinanti.
E poi c’è “la più grande immissione di personale amministrativo, mai fatta negli ultimi 25 anni – sottolinea il titolare del dicastero della Giustizia – con 200 unità già in servizio e la graduatoria, entro il 22 di questo mese, per altri 1031 che tramite mobilità dalla province andranno a riempire le cancellerie. L’utilizzo di altre 2000 unità, infine, è contemplato nel decreto sulla sofferenza bancaria.
“Entro il 2015 – conclude Orlando – potremo contare sul contributo di 3.200 persone nelle cancellerie dei tribunali, un intervento che ha precedenti molto risalenti nel tempo. I risultati, le previsioni e le proiezioni ci dicono in sostanza che il sistema sta reagendo positivamente”.
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