Roma, 6 ago. (LaPresse) – E’ Dario Franceschini il ministro attualmente più apprezzato dagli italiani, sul podio anche Lorenzin e Boschi. Ultimo il titolare degli Interni Alfano. È la classifica emersa dall’indagine sul governo Renzi condotta da Alessandra Ghisleri di Euromedia Research, in collaborazione con Klaus Davi, a cui hanno partecipato 1000 persone, intervistate telefonicamente. L’operato del ministro della Cultura è giudicato ‘buono’ dall’8,8% degli intervistati, percentuale in assoluto più alta e spinta soprattutto da due iniziative importanti come la capitale italiana della cultura e, in particolare, i lavori di restauro del sito di Pompei, sempre nell’occhio del ciclone. Tuttavia, l’opinione pubblica è spaccata a metà: il 36% lo giudica sufficiente mentre il 37,4% considera il suo lavoro insufficiente, il 17,8% si astiene dal rispondere.

Al secondo posto c’è la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, che nella stessa rilevazione a giugno era arrivata prima: il suo lavoro è stato giudicato buono dall’8,7%, sufficiente dal 44,3% e insufficiente dal 20,6%.

A completare il podio istituzionale c’è Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, giudicato buono dal 6,9% degli interrogati, che hanno apprezzato il suo tentativo di abolire le Province e le sue disposizioni sulle città e sulle fusioni dei Comuni; per il 33% raggiunge la sufficienza, pesa il 36,4% che lo giudica insufficiente.

Buon risultato per la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, che convince il 6,7% dei partecipanti al sondaggio. Il suo consenso non sembra intaccato, visto che porta a casa la sufficienza per il 37,9% dei casi, anche grazie a disposizioni importanti come la riduzione del numero dei parlamentari. Insufficiente il suo operato secondo il 39,9% degli intervistati.

Dietro la ministra Boschi Paolo Gentiloni, ministro degli Affari esteri: buono per il 6,5%, sufficiente per il 38%, insufficiente per il 37,6%. Segue Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia: è valutato buono dal 6,4% degli intervistati; come per tanti altri suoi colleghi, prevale però l’insufficienza (38,1%) sulla sufficienza (35,4%). Non si discosta da questo trend Andrea Orlando, ministro della Giustizia, il quale, a fronte di un 5,8% che lo valuta buono, deve accontentarsi di un 26,1% che lo reputa sufficiente contro il 28,5% che lo vede insufficiente.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, raggiunge un 5,3% di giudizi buoni, voto 6 in pagella per il 29,7% ma il 39,1% dice che finora è stato insufficiente. Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina è giudicato sufficiente dal 39,1% degli intervistati, insufficiente dal 22,1%. Diverso il discorso per Stefania Giannini, ministra dell’Istruzione, che raggiunge un 5% di giudizi buoni e un 50,1% di insufficienza. Marianna Madia, ministra per la Semplificazione e la Pa, scende al 4,7% per quel che riguarda il buono, la sufficienza è data dal 20,5% mentre l’insufficienza prevale col 38% delle preferenze.

Per quel che riguarda la ministra della Difesa Roberta Pinotti, il 31,3% giudica il suo operato insufficiente, mentre il 42,9% del campione non si pronuncia sul suo operato. Analogamente, Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, è valutato buono per il 3,3%, sufficiente per il 24,6% e insufficiente per il 28,8%, ma il 43,3% non sa rispondere. Non è da meno Federica Guidi, ministra dello Sviluppo economico, che scende a un 2,7% di buono, 27,4% sufficiente e 28% insufficiente, anche lei con una forte componente del 41,9% che non riesce a esprimere un giudizio. Chiude col 2,5% di giudizi buoni il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel cui caso la vicenda degli immigrati ha provocato un 67% degli intervistati che giudica come insufficiente il lavoro svolto.

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