Milano, 31 lug. (LaPresse) – La cultura come arma per sconfiggere il terrore. Matteo Renzi apre il suo intervento al congresso internazionale dei ministri della Cultura in corso all’auditorium di Expo con questa riflessione: “Il terrorismo sa bene dove farci male: nel nostro modo di vivere, ispirato alla cultura, all’innovazione e alla bellezza. Non ci stiamo, siamo qui per dire che possiamo reagire”.

“Le immagini di Palmira – ha aggiunto Renzi – sono un simbolo. Qui 5 anni fa, una compagna di danza di 25 danzatrici si esibiva in un meraviglioso momento per il pubblico. Cinque anni dopo, un gruppo di ragazzi di 13-14 anni erano i killer, i boia, coloro che uccidevano con un colpo alla nuca i nostri fratelli e sorelle prigionieri. Nei luoghi della bellezza – ha detto ancora Renzi – si sono registrate pagine di dolore”.

Renzi ha collegato questo modo di vedere la cultura e la bellezza con l’offerta di cultura, bellezza e gusto dell’Esposizione mondiale: “Oggi siamo al giro di boa di questi sei mesi di Expo. Abbiamo scelto di invitare ognuno di voi perché Expo deve renderci più ricchi dentro. Il primo valore deve essere quello della cultura”.

Expo “significa tanto per noi: è la Carta di Milano, è una serie di impegni concreti sul cibo, sulla lotta alla fame e alla povertà, sono i nostri valori profondi, è la vetrina delle cose più belle che l’Italia può esprimere”. “Non vogliamo che Expo sia soltanto un momento per esaltare ciò che va bene in Italia – ha aggiunto – ma anche per chiederci cosa possiamo fare per il mondo“. Le famiglie, ha detto “varcano questa porta per assaggiare il passato e il futuro”.

“Vorrei che questa fosse l’occasione perché l’Italia avverta la consapevolezza della sua responsabilità nel mondo. Noi spesso ci piangiamo addosso, dobbiamo esserne degni della nostra eredità culturale: dobbiamo essere disponibili e felici di fare della cultura la chiave della salvezza” del mondo. “La cultura salverà il nostro Paese, ma da soli non bastiamo – ha concluso – è necessario che la comunità internazionale faccia la sua parte e non sia solo una passerella burocratica. Senza cultura saremmo tutti infinitamente più poveri e meno umani”.

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