Roma, 23 lug. (LaPresse) – “Io faccio il sindaco di Palermo fino al 2017. Crocetta, invece, deve dimettersi subito”. Leoluca Orlando, da presidente dell’Anci Sicilia, ha dichiarato da tempo guerra al governo Crocetta mettendosi alla testa del ‘partito dei sindaci’ e, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’, chiede un passo indietro del governatore smentendo tuttavia le voci che lo vedono in corsa per la successione.
“Da sette anni con Raffaele Lombardo prima e con Rosario Crocetta poi – dice Orlando – si è costruito un sistema di potere che coinvolge imprenditori e politici e che non ha risolto i problemi della Sicilia”. “Da tempo – continua il sindaco di Palermo – dico che la mafia non ha più i rappresentanti che aveva una volta e che quelli che si definiscono rappresentanti dell’antimafia sono degli speculatori. In Sicilia l’antimafia di facciata ha distrutto la politica”. Alla domanda se il governo Crocetta sia peggio di quello di Lombardo o di Salvatore Cuffaro, il sindaco di Palermo risponde: “Lombardo e Crocetta sono peggio perché hanno strumentalizzato l’antimafia”.
Quanto al Pd “se fossero andati al voto un anno fa avrebbero potuto vincere oppure perdere avendo il tempo di assorbire la sconfitta siciliana prima delle politiche. Ma ormai per i democratici è troppo tardi: si sono identificati con lo sfascio e se esprimessero un candidato organico al partito andrebbero a sbattere”. Infine su un suo possibile ingresso nel partito di Matteo Renzi, ipotizzato un anno fa, Orlando chiude la porta: “Quando ero nella Dc dissi ‘o Lima o io’. Scelsero Lima e me ne andai. In un partito in cui c’è Lumia io non posso stare”.
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