Gerusalemme, 22 lug. (LaPresse) – Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è entrato nell’aula della Knesset. Ad accoglierlo il presidente del Parlamento ebraico Yuli-Yoel Edelstein. “Presidente Renzi, benvenuto in Israele e a Gerusalemme“, sono state le parole con le quali lo ha accolto, pronunciate in italiano.
“L’Italia è uno dei Paesi guida in Europa ed è in prima linea nell’impegno contro l’antisemitismo” ha aggiunto Edelstein, spiegando che “la minaccia dell’Iran” ripropone ancora una volta il problema della “lotta contro il male dell’islam radicale“, i cui pericoli Israele si sta sforzando di esporre al mondo. “L’esplosione della bomba davanti all’ambasciata italiana al Cairo – ha concluso – dimostra che questa lotta deve essere congiunta e determinata”.
Renzi: no al boicottaggio di Israele. Dopo “Shalom” iniziale di saluto Renzi è intervenuto davanti al Parlamento israeliano: “Chi pensa di boicottare Israele, non si rende conto di boicottare se stesso. Non si rende conto di tradire il proprio futuro. Possiamo avere opinioni diverse su specifici accadimenti ma sappia la Knesset che l’Italia sarà in prima linea in Europa dalla parte della collaborazione contro ogni forma di boicottaggio sterile e stupido” ha sottolineato Renzi.
I ringraziamenti all’ex combattente “All’Italia molti diedero la libertà col proprio sacrifricio. Rendo omaggio anche qui a loro” ha detto Renzi intervenendo alla Knesset. Renzi ha voluto ringraziare, tra gli altri anche un anziano ex combattente della brigata ebraica, presente nell’aula della Knesset. “Non tutti i ragazzi della brigata ebraica – ha detto – ci hanno lasciato. Qui tra noi c’è uno di quei giovani che ha combattuto per la nostra libertà. Signor Asher Dishon, grazie. Grazie di cuore per quello che lei e i suoi compagni avete fatto per la mia gente”. “Toda raba”, ha concluso, che significa “grazie” in ebraico.
Renzi: Siete punto di riferimento per il mondo. “L’esistenza dello Stato di Israele non è una gentile concessione della comunità internazionale dopo la Shoah. Israele precede di secoli gli accordi internazionali. Israele esiste nonostante l’olocausto e continuerà ad esistere con la difesa di tutti i suoi amici e partner nel mondo. Voi non avete solo il diritto di esistere, avete il dovere di esistere e di resistere e di trasmettere ai vostri figli e anche ai miei figli, Francesco, Emanuele ed Ester, perché siete un punto di riferimento nel mondo”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, intervenendo alla Knesset.
‘Un anno fa eravate sotto attacco’ “Solo un anno fa le vostre città erano sotto attacco. Solo un anno fa la sirena che abbiamo sentito oggi per esercitazione non suonava per esercitazione” ha sottolineato Matteo Renzi, intervenendo alla Knesset, riferendosi a una esercitazione antiaerea avvenuta in mattinata a Gerusalemme.”Il vostro destino è il nostro destino, la vostra sicurezza è la nostra sicurezza. Insieme costruiremo un mondo più giusto, più bello, più uguale”.
Prima di entrare, accolto dalla banda, il presidente del Consiglio italiano si è intrattenuto qualche minuto a parlare con un ex combattente della brigata ebraica di 92 anni, Asher Dishon. “Mi ha detto che mi inviterà in Italia. Se mi invita vado dappertutto“, ha raccontato, spiegando di avere combattuto nel 1944 nei pressi di Ravenna.
In precedenza Renzi aveva incontrato il presidente di Israele Reuven Rivlin, il quale aveva espresso preoccupazione per l’accordo internazionale sul nucleare iraniano.
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