Roma, 21 lug. (LaPresse) – Sono tre le coppie omosessuali che avevano chiesto alla Corte europea per i diritti umani di pronunciarsi sull’impossibilità di vedere riconosciuta la propria unione in Italia. Il primo caso è quello di Enrico Oliari, presidente di Gaylib, l’associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra, e del suo compagno, che avevano richiesto all’ufficio anagrafe del Comune di Trento di emettere le loro pubblicazioni di matrimonio del luglio 2008.

A seguito del rifiuto, hanno impugnato tale decisione in tribunale, sostenendo che la legge italiana ha fatto non vieta esplicitamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso e che, anche se così fosse, tale posizione sarebbe incostituzionale. Il tribunale ha respinto la loro richiesta sostenendo che nel codice civile requisito previsto per il matrimonio è che i coniugi siano di sesso opposto. Il giudice d’appello ha rinviato il caso alla Corte costituzionale, che nell’aprile 2010 lo ha giudicato irricevibile, concludendo che il diritto al matrimonio, come garantito dalla Costituzione italiana, non si estende alle unioni omosessuali e si riferisce invece al matrimonio inteso in senso tradizionale. Allo stesso tempo però la Corte ha invitato il Parlamento a intervenire sulla materia, regolando, nel tempo e con i mezzi e limiti previsti dalla legge, il riconoscimento giuridico dei diritti e dei doveri delle coppie omosessuali.

Il secondo caso è quello di Gian Mario Felicetti e Riccardo Zappa, che dopo 5 anni di convivenza avevano chiesto le pubblicazioni di matrimonio a febbraio 2011. La loro richiesta fu respinta e decisero di non procedere, vista la sentenza della Consulta.

Il terzo è quello di Riccardo Perelli Cippo e Roberto Zaccheo: avevano chiesto l’emissione delle loro pubblicazioni di matrimonio nel novembre 2009. Contro il rifiuto della loro richiesta avevano interpellato il tribunale di Milano, che aveva respinto il caso: anche loro non avevano poi presentato appello alla luce della sentenza della Consulta. All’istituzione del registro delle unioni civili a Milano, nel 2012, erano stati tra i primi a iscriversi. I due nel 2013 avevano poi deciso di sposarsi a New York.

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