Roma, 9 lug. (LaPresse) – “Oggi il governo ha fatto retromarcia in commissione Cultura sul suo stesso emendamento proposto alla legge delega P.A., che indicava il prestigio dell’ateneo come parametro di valutazione. Evidentemente il nostro pressing e le legittime proteste di migliaia di studenti hanno condizionato le scelte dell’esecutivo. Ma non basta. Ora la prova dei fatti si vedrà in aula”. Lo dichiarano i membri M5S della commissione Cultura che sottolineano come: “Vogliamo che neanche il voto di laurea sia requisito minimo per accedere ai concorsi pubblici, come da nostra proposta di legge a prima firma Carlo Sibilia”.
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