Roma, 28 giu. (LaPresse) – “E’ sempre stato chiaro quello che avrebbe fatto il governo: avrebbe seguito la legge“. Lo assicura la ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, in un’intervista a ‘La Stampa’, commentando il caso Campania, con il premier Matteo Renzi che ha firmato il decreto di sospensione per il governatore Vincenzo De Luca. “La vicenda De Luca – dice Madia – mette in luce alcuni aspetti su cui riflettere. La legge Severino probabilmente ha dei buchi normativi, visto che presenta margini di interpretazione. Ma penso anche alle primarie, penso che, fatte così, non siano una buona soluzione per selezionare la classe dirigente”, osserva.

Le primarie, ha aggiunto Madia, non vanno eliminate ma “bisogna scegliere quando farle e con quali regole”. Secondo Madia “devono servire per aprire il partito a energie nuove e non per spartirsi pezzi di territorio” perché “non si può selezionare la classe dirigente in un clima da Far West“. E ammette, commentando le vicende di Roma: “Abbiamo sbagliato, non siamo arrivati in tempo. Sono garantista e spero che le persone coinvolte possano dimostrarsi innocenti, ma c’è una responsabilità politica che dobbiamo assumere”. “Il sindaco Marino – aggiunge la ministra – sconta l’assenza di un partito alle sue spalle, nonostante il grande lavoro che sta facendo Orfini da quando è commissario”. Discutere sull’opportunità di sue dimissioni, comunque, “non mi sembra utile”.

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