di Denise Faticante

Città del Vaticano, 29 mag. (LaPresse) – “Bisogna cacciare gli “affaristi“, i nuovi mercanti del tempio. Il Papa torna a tuonare contro i corrotti sottolineando che “la fede vera fa miracoli non affari”. E lo fa in giorni molti caldi di inchieste e di riforme dal punto di vista finanziario. E’ recente la notizia che l’ex vescovo di Terni Vincenzo Paglia, attuale presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, è tra gli indagati nell’inchiesta sulla compravendita del castello di San Girolamo di Narni. E a riscontro di quanto continui l’opera di pulizia e ‘svecchiamento’ messa in moto dal pontefice argentino, oggi l’Aif, l’Autorità di informazione Finanziaria del Vaticano, ha reso noto che sono calate le operazioni illecite. Dati in linea con la ‘ripresa’ degli utili dello Ior.

Affaristi. “Non sfruttare i luoghi di Dio per gli affari e per i profitti personali” chiede il Papa dal pulpito di Santa Marta. “Chiediamo oggi al Signore” che “ci aiuti a non cadere mai, a noi, ad ognuno di noi, alla Chiesa, nella sterilità e nell’affarismo”. Il Vangelo del giorno propone “tre modi di vivere” nelle immagini del fico che non dà frutti, negli affaristi del tempio e nell’uomo di fede.

Calano operazione illecite. Uno dei dati emblematici della svolta legalitaria di Bergoglio è contenuta nel Rapporto 2014 dell’Authority finanziaria vaticana (Aif) che, “ha ricevuto 147 segnalazioni di attività sospette”, delle quali “141 dagli enti vigilati, 4 dalle autorità della santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano e due da altri enti”. Nel 2011 le segnalazioni erano state due, nel 2012 sei, nel 2013 ben 202.

L’anno scorso, l’ammontare delle operazioni sospese è di 561.574,89 euro.”Il picco del 2013 – spiegano i dirigenti confermando la svolta innescata dall’elezione dell’argentino – era legata al lavoro all’interno dello Ior per la revisione e la chiusura di rapporti e conti”.

Riforma Pensioni. Papa Francesco, con la sua opera riformatrice, vara anche una riforma del sistema pensionistico in Vaticano, operando attraverso un ‘motu proprio’ la revisione dello statuto del fondo pensioni. Da ora in avanti sarà direttamente il Papa a nominare il presidente, viene modificata la composizione del cda che sarà scelto con criteri ispirati alla trasparenza e alla professionalitá. Nulla cambia, invece, nel trattamento pensionistico dei singoli lavoratori.

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