Roma, 7 apr. (LaPresse) – “Nei confronti dei terroristi non possiamo escludere l’azione militare. Non la escludo, ma sono d’accordo con chiunque dica che gli interventi devono essere su più terreni: non si risolve tutto solo sul piano militare”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, parlando a Radio Anch’io dopo aver rilasciato una intervista al Corriere della Sera in cui definiva “inevitabile il risvolto militare” per contrastare il terrorismo. “Non sono le opzioni militari che dobbiamo considerare. Non è questo all’ordine del giorno”, ha precisato il ministro sottolineando l’importanza della “dimensione economica e degli aiuti umanitari: fare di più non significa mettere mano alle pistole, ma fare di più nel campo anche della cooperazione”. Gentiloni ha poi fatto riferimento al conflitto tra sunniti e sciiti: “Dobbiamo provare a moderarlo, non alimentarlo”.
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