Roma, 16 mar. (LaPresse) – “Sicuramente avevo l’apparato veneziano contro, ma guardando di più alla gente, l’apparato non mi interessa. Quindi che la mia vittoria alle primarie possa essere considerata a sorpresa direi proprio di no. Qualche giorno fa girando fra le gente a Venezia e Mestre la sensazione era molto positiva, la volontà netta era di cambiamento, di voltare pagina”. Così Felice Casson vincitore delle Primarie a Venezia, intervenendo ad Agorà su Raitre.

VIGILARE SU LEGALITA’, ANCHE NEL PD SACCHE MALAFFARE. “Adesso – ha spiegato l’esponente dem – dobbiamo buttar giù le etichette e lavorare secondo principi di legalità. Anche all’interno del Pd ci sono sacche di malaffare, e la magistratura fa benissimo a fare il proprio mestiere. In questo senso è importante voltare pagina e lavorare secondo principi di legalità. Vigilare sulla legalità e sulla correttezza degli appalti è un compito della politica; il segnale c’è stato e per questo i cittadini sono andati a votare alle primarie in modo molto superiore alle aspettative. Il Mose ormai è arrivato all’80 per cento della realizzazione e dovrebbe entrare in funzione verso la metà del 2017, ma mi preoccupo più della città più che del Mose, perché la città è stata abbandonata per troppi anni proprio per finanziare il Mose”.

CONFRONTO SIA CON RENZI CHE CON LANDINI. “Renzi – ha proseguito Casson – è il presidente del Consiglio dei ministri e segretario del Partito Democratico, per cui sarà coinvolto nel dare una mano a questa città, che è stata molto toccata dal patto di stabilità. Io ho sentito molta disponibilità da parte del partito nel valorizzare una città che è una vetrina sul mondo. Ho partecipato anche a vari incontri con sindacati, associazioni etc, perché l’apertura di un sindaco deve essere a 360 gradi, ed anche per questo ho incontrato sabato Landini: Landini mi piace e infatti sono andato da lui, altrimenti non ci avrei parlato”.

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