Roma, 17 feb. (LaPresse) – La difficile situazione in Libia, quella dei cristiani in Medioriente e dei migranti che arrivano dall’Africa sulle coste della Sicilia. Questi, secondo quanto riferisce il portavoce di Stato Vaticano padre Federico Lombardi, i temi affrontati nel corso del bilaterale Italia-Santa Sede in occasione dell’anniversario della firma dei Patti Lateranensi. Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, il presidente della Corte costituzionale Alessandro Criscuolo, il segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin, il presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco e il segretario dei vescovi monsignore Nunzio Galantino. Dalle autorità vaticane è arrivato l’invito a intervenire in Libia al fianco della comunità internazionale e l’assicurazione di un ruolo forte della Chiesa nell’accoglienza di profughi e rifugiati, e nella prosecuzione del dialogo inter-religioso per emarginare i fondamentalisti. Nel corso del bilaterale, ha spiegato padre Lombardi, sulla questione Libia è intervenuto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha illustrato la volontà del governo di procedere con un’azione concordata nel quadro dei principi della comunità internazionale. Dal ministro dell’Interno Angelino Alfano sono arrivate invece delle rassicurazioni sul fronte interno: l’Italia, avrebbe spiegato, non è al centro di minacce specifiche, anche se l’allerta e l’attività di monitoraggio sono e rimarranno altissime. Anche la presidente della Camera Laura Boldrini, ha raccontato padre Lombardi, è intervenuta per sottolineare l’importanza dell’accoglienza dei migranti e la necessità di evitare nuove tragedie nel Mediterraneo.
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