Roma, 8 feb. (LaPresse) – “Sarò sincero: penso che Renzi abbia i numeri per la maggioranza, anche senza di noi. Ma che non gli convenga affatto nell’interesse del Paese”. Lo afferma Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd, in un’intervista a QN. Quagliariello chiede un nuovo patto di governo “mettendo al centro i contenuti”. “Siamo entrati al governo – sottolinea Quagliariello – per due ragioni: per impedire che l’Italia finisse nel baratro delle elezioni anticipate e per portare a termine quelle riforme che consentano al paese di uscire dal tunnel. Il primo motivo non esiste più, il secondo diventa ora il principale”.

“Portare a casa per intero le riforme costituzionali ed elettorale oggi- dice Quagliariello- è più complicato. Ma attenzione: un loro naufragio sarebbe un disastro. Ormai dovremmo averlo imparato: se non fai le riforme, poi i cittadini ti puniscono”. Sulle parole di Renzi che ha parlato di “partitino” in riferimento a Ncd Quagliariello dice: “Ho pensato male di quelle dichiarazioni di Renzi, ma non faccio falli di reazione. Il nostro rapporto con il governo si deve misurare sui fatti, non sulle parole. Abbiamo uno scopo, costruire un’alternativa alla sinistra diversa da quella della Lega di Salvini, di cui siamo avversari”. E sullo strappo di Sacconi Quagliariello afferma: “Si è dimesso da capogruppo, ma resta saldamente nella classe dirigente Ncd”.

Lupi e Alfano devono restare ai loro posti, o uno si deve dimettere dall’incarico di governo per dare supporto al partito? “Non devono lasciare nulla. Fin quando ci sono le condizioni per stare al governo, dobbiamo esercitare il maggior peso possibile”, risponde Quagliariello. “Una nuova Italia- sostiene Quagliariello – deve avere una nuova polarizzazione. Sono appena stato a Firenze, dove ho tenuto a battesimo Area popolare (Ncd-Udc), in vista delle regionali. Ho trovato entusiasmo e voglia di aggregarsi. Non mi sembra un caso che, nonostante alcuni errori, negli ultimi sondaggi, Ncd abbia raggiunto il suo record storico (è accreditata del 5,1%, ndr). E’ un punto di partenza”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata