Roma, 19 gen. (LaPresse) – “A dicembre 2014 nelle carceri italiane c’erano 53.623 detenuti contro 62mila del 2013: siamo riusciti a superare l’emergenza senza diminuire il numero dei detenuti trattati, per rispondere a chi ha parlato di indulto mascherato. La rapida approvazione della riforma della custodia cautelare favorirà ancora la situazione”. Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervenendo nell’aula della Camera per la relazione annuale sull’amministrazione della giustizia.
“A dicembre del 2013 erano 62.536, mentre al momento della condanna da parte della Corte europea erano oltre 66.000 e nel corso del 2010 si erano registrate quasi 70.000 presenze. Contemporaneamente – ha sottolineato Orlando – sono aumentate le misure alternative alla detenzione sino ad arrivare al 31dicembre 2014 a 31.962”. “Chiedo a questo Parlamento – ha aggiunto – di guardare con attenzione al combinato disposto di questi dati. Siamo riusciti, infatti, a superare l’emergenza senza ridurre in maniera sensibile il numero complessivo dei soggetti trattati, tra carcere e misure alternative. Al decrescere dei primi si è accompagnato il contestuale aumento dei secondi, mantenendo stabile il numero complessivo. Dico questo per rispondere con i numeri a chi ha più volte parlato di indulti mascherati. Questi numeri ci dicono altro. Non abbiamo rinunciato alla sanzione penale, abbiamo semplicemente applicato una diversa sanzione. Si è realizzata così una stabile diminuzione dei detenuti senza dover ricorrere a provvedimenti eccezionali”.
“Quello del rafforzamento delle misure e delle sanzioni alternative al carcere – ha concluso il Guardasigilli – è un percorso coraggioso, ma necessario per corrispondere effettivamente e realmente ai bisogni di sicurezza dei cittadini”.
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