Roma, 6 gen. (LaPresse) – “Senza Scelta civica nella primavera del 2013 un esponente del Centro-destra sarebbe stato eletto Capo dello Stato (verosimilmente il senatore Berlusconi) e un altro suo esponente sarebbe diventato Capo del governo”. Così Mario Monti, ex premier e fondatore di Scelta civica, in un’intervista a ‘La Stampa’. “Invece – continua – si è addivenuti alla rielezione del presidente Napolitano e, su sua nomina, ad Enrico Letta come presidente del Consiglio, sorretto da una grande coalizione, al quale è succeduto, con formula simile, Matteo Renzi nel febbraio 2014”.

“Certo, il prezzo maggiore – prosegue Monti – è stato pagato da Giorgio Napolitano, al quale si è dovuto chiedere un sacrificio straordinario, dopo un settennato quanto mai impegnativo e condotto con equilibrio e fermezza. E oggi, a seguito delle sue comprensibili dimissioni, il Parlamento deve affrontare una prova difficile. Speriamo che vi si accinga con maggiore senso di responsabilità”.

“Al Quirinale deve esserci una personalità nella quale gli italiani riconoscano il meglio di sé, della quale siano fieri. E che il mondo, ma soprattutto l’Europa, vedano come un interlocutore affidabile, autorevole e impegnativo”. Romano Prodi e Mario Draghi “a mio giudizio avrebbero queste qualità”, conclude Monti.

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