Roma, 2 gen. (LaPresse) – “Deciso deve essere lo sforzo nella lotta alla criminalità nelle sue svariate forme, dallo sfruttamento della prostituzione alla pratica del lavoro nero, dalla corruzione al traffico di esseri umani”. Lo scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera inviata a Papa Francesco, spiegando che “spetta alle Istituzioni e ai Governi agire sulle cause sociali ed economiche che portano alcuni esseri umani ad abusare di altri, attraverso forme di costrizione fisica e psicologica mentre, sul piano politico, l’attenzione deve essere rivolta in primo luogo alle politiche del lavoro e all’istruzione, che costituiscono gli strumenti fondamentali per costruire una società più giusta e rispettosa dell’uomo”.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano condivide l’invito di Papa Francesco “a trasformare il fenomeno, per molti aspetti controverso, della globalizzazione in una forza positiva e coinvolgente ‘di solidarietà e di fratellanza’, che possa avvicinare soggetti diversi e non contribuire invece a rendere ancor più difficili da colmare le disparità economiche e le divaricazioni sociali oggi esistenti”.

“Il fenomeno drammatico della schiavitù – continua il capo dello Stato – come puntualmente richiamato da Vostra Santità, è solo apparentemente lontano da noi, nel tempo e nello spazio. Al contrario, e malgrado la quotidiana condanna sul piano del diritto e le reiterate dichiarazioni di principio, sono ancora oggi troppo frequenti e diffuse molteplici forme di privazione della libertà e dignità degli esseri umani”.

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