Roma, 10 dic. (LaPresse) – “Non deve mai apparire dubbia la volontà di prevenire e colpire infiltrazioni criminali e pratiche corruttive nella vita politica e amministrativa che si riproducono attraverso i più diversi canali come in questo momento è emerso dai clamorosi accertamenti della magistratura nella stessa Capitale”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso di un convegno all’Accademia del Lincei dal titolo ‘Crisi di valori da superare e speranze da coltivare per l’Italia e l’Europa di domani’. “Il dato saliente resta quello del dilagare – spiega il capo dello Stato – ormai da non pochi anni a questa parte, di rappresentazioni distruttive del mondo della politica. Sono dilagate analisi unilaterali, tendenziale, chiuse a ogni riconoscimenti di correzioni e di scelte apprezzabili, per quanto parziali o non pienamente soddisfacenti”. Il Capo dello Stato ha poi parlato dell’anti-politica come di una patologia. – “La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purché non priva di obiettività, senso della misura, capacità di distinguere ed esprimere giudizi diversificati, è degenerata in antipolitica, cioè lo ripeto, in patologia eversiva”, ha detto. “Urgente – ha concluso Napolitano – si è fatta la necessità di reagire, denunciandone le faziosità, i luoghi comuni, le distorsioni, impegnandosi in pari tempo su scala ben più ampia non solo nelle riforme istituzionali e politiche necessarie, ma anche in una azione volta a riavvicinare i giovani alla politica valorizzando di questa, storicamente, i periodi migliori, più trasparenti e più creativi”.
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