Milano, 3 dic. (LaPresse) – “Con ogni probabilità, il referendum” che dovrà approvare il nuovo Senato “si svolgerà nel marzo 2016. Tre mesi prima, si potrebbe andare a votare. Ma con quale legge per il Senato? Quella che c’è è stata fatta a fette dalla Corte costituzionale. Il problema è sempre quello: non è possibile scindere le due cose, la legge elettorale non si può separare dalla riforma costituzionale”. Così Roberto Calderoli, relatore leghista della riforma del Senato e padre del Porcellum, in un’intervista al ‘Corriere’. “Io capisco bene – aggiunge – che Renzi voglia correre alle elezioni il prima possibile. E comunque prima che gli venga chiesto conto di tutte le promesse non mantenute. Però, così non si può fare”.
– “L’Italicum – spiega Calderoli – è previsto per un sistema monocamerale. Un sistema in cui solo la Camera esprime la fiducia al governo. È irragionevole prevederlo prima della scomparsa del Senato. Saremmo al delirio.
– “Se Renzi – continua – vuole dimostrare di essere in buona fede, ha un sistema semplicissimo: votare e far votare il mio ordine del giorno sulla legge elettorale”. Ordine che prevede “che all’articolo 1 dell’Italicum si scriva con chiarezza una clausola di salvaguardia. Niente Italicum senza riforma del Senato, e Consultellum per il Senato. Insomma: facciamo la legge, facciamola in fretta, ma non facciamo un’altra porcata. Poi, se vogliamo, andiamo a votare anche nella primavera del 2015. Noi ci stiamo”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata