Roma, 10 nov. (LaPresse) – La norma che riduce la sospensione feriale per i magistrati “ha assunto rilevanza più per l’enfasi” che ha avuto “che per la sua propria sostanza. Nessuno ha mai inteso attribuire a tale intervento un valore decisivo ai fini dell’efficienza della giustizia”. Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervenendo davanti al plenum del nuovo Csm. Il Governo, ha sottolineato, ha voluto chiedere “uno sforzo comune, anche simbolico”, ma “non è in questione la riconosciuta capacità di lavoro della stragrande maggioranza dei magistrati italiani”. La riforma della giustizia “è una sfida per tutti e richiama ognuno di noi alla necessità del cambiamento”. Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervenendo davanti al plenum del nuovo Csm. “È un’occasione per la magistratura, l’avvocatura e tutti i soggetti che compongono il sistema giustizia – ha aggiunto – nessuno può chiamarsi fuori, nessuno può sentirsi o dirsi estraneo a questo processo, nessuno può puntare il dito sulle inefficienze altrui senza prima aver esaminato le proprie”.

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