Roma, 6 nov. (LaPresse) – “Libia, Siria, Iraq, Yemen, Mauritania, Somalia e molti altri territori oggi subiscono la spinta devastante dell’estremismo e del terrorismo”, “ne risultano ondate migratorie di difficile sostenibilità per il mio Paese e per l’Unione europea”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso aprendo a Palazzo Madama i lavori della conferenza interparlamentare per la Politica estera e di sicurezza comune (Pesc) e la Politica di sicurezza e difesa comune (Psdc).
“Dobbiamo rispondere – ha aggiunto – con un processo politico strategico di medio e lungo termine, finalizzato non solo a promuovere la sicurezza territoriale, attraverso strumenti militari, ma ancora di più a determinare l’emersione ed il consolidamento delle istituzioni, l’inclusione politica e il mutuo riconoscimento degli attori statuali, lo sviluppo economico, lo scambio culturale, la pacifica convivenza dei credi religiosi e delle identità”.
Per quanto riguarda la situazione in Ucraina, il presidente del Senato è intervenuto sottolineando che la crisi ad est del Paese “sta mettendo a dura prova non solo la sicurezza e la stabilità dei Paesi membri più esposti ma anche la tenuta economica dell’intera Unione, con il serio rischio che le nostre imprese perdano per sempre quote di mercato e approvvigionamenti energetici vitali in questa difficile congiuntura economica”. “Oggi – ha aggiunto – possiamo nutrire una speranza, a partire dalla firma dell’accordo di Minsk, che sia percorsa la via del dialogo fra Ucraina e Russia per una rapida stabilizzazione della tregua”.
Per la politica estera, invece, Grasso si è soffermato sulla necessità di “superare per sempre l’epoca dell’attendismo”. “A questo fine – ha aggiunto – sarà determinante rafforzare il Servizio europeo di azione esterna; adottare una nuova Strategia europea di sicurezza, basata sui mutati equilibri geopolitici globali; dare puntuale seguito alle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2013, che fra luci e ombre ha approvato una tabella di marcia per una politica di difesa europea più integrata e sostenibile; proseguire nelle politiche di allargamento e vicinato, e nell’aiuto allo sviluppo; investire nella politica commerciale comune, perseguendo con determinazione accordi bilaterali con gli Stati Uniti, con i partner asiatici e i Paesi del Mercosur”.
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